Author: | Ennio Trinelli | ISBN: | 9788894149340 |
Publisher: | Ebooks Gaiaitalia.com | Publication: | January 25, 2016 |
Imprint: | Smashwords Edition | Language: | Italian |
Author: | Ennio Trinelli |
ISBN: | 9788894149340 |
Publisher: | Ebooks Gaiaitalia.com |
Publication: | January 25, 2016 |
Imprint: | Smashwords Edition |
Language: | Italian |
Bruno ricorda che dormiva abbandonato sulla spalla di Stefano che lo amava come si ama soltanto a diciotto anni e non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. Stefano scriveva poesie senza titolo scritte in fretta, su foglietti che venivano ritrovati sparsi qua e là per la casa, su un tavolino, a terra, o appallottolati dentro un posacenere. Un numero romano indicava la progressione della storia. Quando la notte ritornava e i giochi ricominciavano Bruno non vedeva l’ora di addormentarsi sulla spalla di Stefano, ma lo aveva capito troppo tardi, quando la vita li aveva già separati. Conserva ancora tutte le poesie.
Un paio d’anni dopo aveva incontrato Lucien durante un viaggio in Belgio. Al primo sguardo che si erano scambiati Bruno aveva capito. Aveva capito le poesie di Stefano e il loro dormire insieme. Il suo passato ritornava come un sogno per fargli comprendere il presente. E anche Lucien sembrava un sogno. Era così bello da non poterlo descrivere. Ed era finalmente un ti amo che rispondeva ti amo anch’io. Una gioia nuova, sconosciuta. Come sconosciuta era la meravigliosa chiesa di Mons che Lucien gli descriveva con passione, raccontandogli la storia della costruzione, dell’architetto che l’aveva progettata, infervorandosi nella rievocazione di fatti storici e leggende. Bruno invece guardava la sua bocca pensando di leccargli i denti e le gengive…
Bruno ricorda che dormiva abbandonato sulla spalla di Stefano che lo amava come si ama soltanto a diciotto anni e non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. Stefano scriveva poesie senza titolo scritte in fretta, su foglietti che venivano ritrovati sparsi qua e là per la casa, su un tavolino, a terra, o appallottolati dentro un posacenere. Un numero romano indicava la progressione della storia. Quando la notte ritornava e i giochi ricominciavano Bruno non vedeva l’ora di addormentarsi sulla spalla di Stefano, ma lo aveva capito troppo tardi, quando la vita li aveva già separati. Conserva ancora tutte le poesie.
Un paio d’anni dopo aveva incontrato Lucien durante un viaggio in Belgio. Al primo sguardo che si erano scambiati Bruno aveva capito. Aveva capito le poesie di Stefano e il loro dormire insieme. Il suo passato ritornava come un sogno per fargli comprendere il presente. E anche Lucien sembrava un sogno. Era così bello da non poterlo descrivere. Ed era finalmente un ti amo che rispondeva ti amo anch’io. Una gioia nuova, sconosciuta. Come sconosciuta era la meravigliosa chiesa di Mons che Lucien gli descriveva con passione, raccontandogli la storia della costruzione, dell’architetto che l’aveva progettata, infervorandosi nella rievocazione di fatti storici e leggende. Bruno invece guardava la sua bocca pensando di leccargli i denti e le gengive…