Author: | Nunzia Manicardi | ISBN: | 9788875495695 |
Publisher: | Edizioni il Fiorino | Publication: | September 9, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Nunzia Manicardi |
ISBN: | 9788875495695 |
Publisher: | Edizioni il Fiorino |
Publication: | September 9, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
La storia che stiamo per raccontare si svolge a Modena alll’inizio di un secolo nuovo: il Novecento.
Modena non era ancora, in quell’epoca, la Città dei Motori. I motori, in pratica, dovevano ancora arrivare! Ma era già la Città della Bicicletta, anche se pure questo fatto si è perduto nella notte dei tempi. E proprio dalla bicicletta, e dal motore che stava arrivando, nasce la storia dell’uomo che tutti hanno dimenticato.
Il suo nome è Vittorio Guerzoni. È il creatore delle biciclette a motore e poi delle motoleggere e infine delle motociclette denominate Mignon (nome azzeccatissimo a indicare l’iniziale produzione, corrispondente in pratica a quella dei nostri attuali e onnipresenti motorini, che egli fu il primo assoluto in Italia a dotare di motore a quattro tempi in un settore dominato allora da quello a due) che sino alla fine dei mitici anni Venti faranno gridare alla meraviglia tutta l’Italia delle due ruote e sulle quali, non meno che come sul loro costruttore, cadrà subito dopo la polvere dell’oblio.
La storia che stiamo per raccontare si svolge a Modena alll’inizio di un secolo nuovo: il Novecento.
Modena non era ancora, in quell’epoca, la Città dei Motori. I motori, in pratica, dovevano ancora arrivare! Ma era già la Città della Bicicletta, anche se pure questo fatto si è perduto nella notte dei tempi. E proprio dalla bicicletta, e dal motore che stava arrivando, nasce la storia dell’uomo che tutti hanno dimenticato.
Il suo nome è Vittorio Guerzoni. È il creatore delle biciclette a motore e poi delle motoleggere e infine delle motociclette denominate Mignon (nome azzeccatissimo a indicare l’iniziale produzione, corrispondente in pratica a quella dei nostri attuali e onnipresenti motorini, che egli fu il primo assoluto in Italia a dotare di motore a quattro tempi in un settore dominato allora da quello a due) che sino alla fine dei mitici anni Venti faranno gridare alla meraviglia tutta l’Italia delle due ruote e sulle quali, non meno che come sul loro costruttore, cadrà subito dopo la polvere dell’oblio.