Vivere al buio

Nonfiction, Reference & Language, Education & Teaching, Special Education, Physically Handicapped, Social & Cultural Studies, Social Science, Disability, Family & Relationships, Parenting, Special Needs
Cover of the book Vivere al buio by Mauro Marcantoni, Edizioni Centro Studi Erickson
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Mauro Marcantoni ISBN: 9788859006220
Publisher: Edizioni Centro Studi Erickson Publication: April 15, 2014
Imprint: Edizioni Centro Studi Erickson Language: Italian
Author: Mauro Marcantoni
ISBN: 9788859006220
Publisher: Edizioni Centro Studi Erickson
Publication: April 15, 2014
Imprint: Edizioni Centro Studi Erickson
Language: Italian

Tentare di immaginare come potrebbe essere una vita al buio non è facile. Provare a tenere gli occhi chiusi per qualche minuto, oppure per qualche ora, non basta: essere ciechi è cosa diversa da non vedere.Avere davanti qualcuno che non ci vede, parlarci, ci turba. Immersi come siamo nella cultura dell’immagine, dover interagire con qualcuno che non coglie la nostra apparenza ci spiazza, ci disorienta, ci fa sentire come se dovessimo, il più in fretta possibile, colmare una lacuna, ridurre una distanza, le stesse che noi creiamo e percepiamo. Questo libro è scritto da un cieco e parla di cecità. È probabilmente l’unico modo di spiegare ai vedenti come comportarsi con chi non lo è: come risparmiarsi inutili imbarazzi, superare pregiudizi (soprattutto quelli che siamo certi di non avere), instaurare relazioni alla pari. Il migliore approccio alla diversità — qualunque sia la sua natura — è quello di riconoscerla in quanto tale, considerandola una risorsa, un segno che non uniforma agli slogan politicamente corretti («siamo tutti uguali») né agli stereotipi dispregiativi («gli sfortunati handicappati»). Vivere al buio è un sussidiario, un galateo a uso e consumo dei vedenti: perché vivano, lavorino, si rapportino con i ciechi senza ansie e paure, senza confinarli in quel recinto delle particolarità che rende fittizia e forzata la relazione umana che per sua natura deve essere reciproca, diretta, empatica e libera.«Vivo al buio da quando avevo otto anni. Sono cieco. Un’esperienza dura, estraniante, dolorosa, ma che non ha mancato mai di sorprendermi. All’inizio è stato traumatico. Per un bambino catapultato, per lo scoppio di un ordigno bellico, in un mondo oscuro, minaccioso, deprivato dei riferimenti consueti, esisteva il rischio di lasciarsi morire. Non nel senso fisico, ovviamente, ma psichico: ed è difficile capire quale dei due sia il peggiore. Questo, però, non è accaduto perché vivendo in un paesino di campagna ho trovato subito la solidarietà e il sostegno dei “compagni di gioco del vicolo”. Poi gli anni sono passati e ho cominciato a capire la via da imboccare: smettere di sperare in un’impossibile guarigione e accettare il buio come condizione obbligata su cui costruire la mia seconda vita. La paura ha cominciato ad affievolirsi e il desiderio di rinascita a prendere lentamente forma nel nero delle mie giornate. Un mutamento misterioso, quasi sottotraccia, accompagnato da piccoli stratagemmi diventati esercizi di tenacia quotidiana. Un mutamento che ha avuto bisogno di un grande impegno personale, ma anche di un ambiente inclusivo, competente e motivante…»Dalla presentazione di Tommaso Daniele

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Tentare di immaginare come potrebbe essere una vita al buio non è facile. Provare a tenere gli occhi chiusi per qualche minuto, oppure per qualche ora, non basta: essere ciechi è cosa diversa da non vedere.Avere davanti qualcuno che non ci vede, parlarci, ci turba. Immersi come siamo nella cultura dell’immagine, dover interagire con qualcuno che non coglie la nostra apparenza ci spiazza, ci disorienta, ci fa sentire come se dovessimo, il più in fretta possibile, colmare una lacuna, ridurre una distanza, le stesse che noi creiamo e percepiamo. Questo libro è scritto da un cieco e parla di cecità. È probabilmente l’unico modo di spiegare ai vedenti come comportarsi con chi non lo è: come risparmiarsi inutili imbarazzi, superare pregiudizi (soprattutto quelli che siamo certi di non avere), instaurare relazioni alla pari. Il migliore approccio alla diversità — qualunque sia la sua natura — è quello di riconoscerla in quanto tale, considerandola una risorsa, un segno che non uniforma agli slogan politicamente corretti («siamo tutti uguali») né agli stereotipi dispregiativi («gli sfortunati handicappati»). Vivere al buio è un sussidiario, un galateo a uso e consumo dei vedenti: perché vivano, lavorino, si rapportino con i ciechi senza ansie e paure, senza confinarli in quel recinto delle particolarità che rende fittizia e forzata la relazione umana che per sua natura deve essere reciproca, diretta, empatica e libera.«Vivo al buio da quando avevo otto anni. Sono cieco. Un’esperienza dura, estraniante, dolorosa, ma che non ha mancato mai di sorprendermi. All’inizio è stato traumatico. Per un bambino catapultato, per lo scoppio di un ordigno bellico, in un mondo oscuro, minaccioso, deprivato dei riferimenti consueti, esisteva il rischio di lasciarsi morire. Non nel senso fisico, ovviamente, ma psichico: ed è difficile capire quale dei due sia il peggiore. Questo, però, non è accaduto perché vivendo in un paesino di campagna ho trovato subito la solidarietà e il sostegno dei “compagni di gioco del vicolo”. Poi gli anni sono passati e ho cominciato a capire la via da imboccare: smettere di sperare in un’impossibile guarigione e accettare il buio come condizione obbligata su cui costruire la mia seconda vita. La paura ha cominciato ad affievolirsi e il desiderio di rinascita a prendere lentamente forma nel nero delle mie giornate. Un mutamento misterioso, quasi sottotraccia, accompagnato da piccoli stratagemmi diventati esercizi di tenacia quotidiana. Un mutamento che ha avuto bisogno di un grande impegno personale, ma anche di un ambiente inclusivo, competente e motivante…»Dalla presentazione di Tommaso Daniele

More books from Edizioni Centro Studi Erickson

Cover of the book Il metodo antibullo. Proteggere i bambini e aiutarli a difendersi by Mauro Marcantoni
Cover of the book Storie di straordinaria dislessia. 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi by Mauro Marcantoni
Cover of the book La scienza della libertà by Mauro Marcantoni
Cover of the book Mi vado bene? by Mauro Marcantoni
Cover of the book Il sostegno è un caos calmo by Mauro Marcantoni
Cover of the book 10 cose che ogni bambino con autismo vorrebbe che tu sapessi by Mauro Marcantoni
Cover of the book I giusti nel tempo del male. Testimonianze dal conflitto bosniaco by Mauro Marcantoni
Cover of the book Nostro figlio è autistico. Guida pratica per genitori dopo la diagnosi by Mauro Marcantoni
Cover of the book L'uomo e la morte by Mauro Marcantoni
Cover of the book Corpi senza peso. Storie di bambini e ragazzi con anoressia e di una guarigione possibile by Mauro Marcantoni
Cover of the book Insegnanti di sostegno: verso la separazione della formazione e dei ruoli? by Mauro Marcantoni
Cover of the book Fuori da me. Superare il disturbo di depersonalizzazione by Mauro Marcantoni
Cover of the book Mio figlio ha le ali by Mauro Marcantoni
Cover of the book Il soggetto vuoto. Clinica psicoanalitica delle nuove forme del sintomo. by Mauro Marcantoni
Cover of the book L'autoterapia razionale emotiva. Come pensare in modo psicologicamente efficace by Mauro Marcantoni
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy