Author: | Bernardo Parrella | ISBN: | 9788896922514 |
Publisher: | quintadicopertina | Publication: | December 13, 2011 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Bernardo Parrella |
ISBN: | 9788896922514 |
Publisher: | quintadicopertina |
Publication: | December 13, 2011 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Oggi di Africa si parla un po’ tutte le salse. Eppure troppo spesso ci si concentra sui suoi problemi e tensioni, per lo più con analisi di esperti ed osservatori esterni. Oppure si punta a crearne uno ‘spettacolo’ mediatico sui generis, con le testate globali pronte ad affibbiare l’etichetta di ‘Twitter revolution’
(o peggio) alle recenti sommosse popolari in Tunisia, Egitto e altri Paesi dell’area nordafricana e medio-orientale.
Raramente si dà invece voce diretta ai suoi cittadini, e ancor meno se ne riportano le iniziative locali tese a promuovere innovazione socio-economica e impegno politico di base che hanno parecchio da insegnare anche al mondo occidentale.
Eppure proprio l’era della condivisione e della trasparenza innescata dalle tecnologie digitali sembra trovare impeto concreto in quell’Africa sub-sahariana in genere relegata al di sotto del radar dell’attenzione mediatica e pubblica.
Un vuoto che questo ebook vuole contribuire a colmare presentando informazioni e testimonianze su diversi progetti per monitorare le elezioni, svelare le corruzioni governative, ridurre la violenza e altre iniziative locali coordinate dai cittadini e basate su semplici ma ingegnose soluzioni tecniche che integrano al meglio cellulari, Internet e partecipazione sul campo. In particolare, qui di seguito si illustrano le piattaforme collaborative dedicate al monitoraggio elettorale in Burundi e Kenya, quelle per la raccolta di SMS per la tutela dei minori in Benin, la creazione di database interattivi sui bilanci di governi e ONG africane, l’impegno per la creazione di open data istituzionali in Kenya , fino a progetti sulla scarsità e la gestione dell’acqua nelle zone rurali in Tanzania e alle inchieste per documentare i disboscamenti illegali e la corruzione diffusa in Madagascar.
Buona parte di questi progetti riguardano il Technology for Transparency Network, rete interdisciplinare che finora ha esaminato oltre 100 progetti e intervistato decine di operatori che utilizzano la tecnologia come strumento per accrescere trasparenza e accountability nel mondo. Come rivela la relazione finale inclusa poco sotto, l’obiettivo centrale rimane quello di fornire una prima mappatura su scala globale delle tecnologie per favorire trasparenza e accountability (la responsabilità delle autorità di rispondere ai cittadini delle proprie azioni) in diversi Paesi. E mentre il sito web di Technology for Transparency Network resta aperto come punto d’incontro per ampliare il dibattito e rilanciare analoghe iniziative diffuse, altri contenuti dell’ebook derivano invece dovuti al circuito di Global Voices Online e da altre fonti indipendenti. Nel complesso si tratta quindi di fornire un quadro più informato – soprattutto rispetto all’ambito italiano non di rado tagliato fuori da certe discussioni – sull’impatto di Internet e delle tecnologie condivise nei confronti di contesti sociali in attivo cambiamento, a partire proprio dai casi africani.
Una serie di informazioni che speriamo possano stimolare i comuni cittadini, come anche l’ambito istituzionale, lungo il percorso globale verso una maggiore compartecipazione reciproca nella gestione della res publica.
Oggi di Africa si parla un po’ tutte le salse. Eppure troppo spesso ci si concentra sui suoi problemi e tensioni, per lo più con analisi di esperti ed osservatori esterni. Oppure si punta a crearne uno ‘spettacolo’ mediatico sui generis, con le testate globali pronte ad affibbiare l’etichetta di ‘Twitter revolution’
(o peggio) alle recenti sommosse popolari in Tunisia, Egitto e altri Paesi dell’area nordafricana e medio-orientale.
Raramente si dà invece voce diretta ai suoi cittadini, e ancor meno se ne riportano le iniziative locali tese a promuovere innovazione socio-economica e impegno politico di base che hanno parecchio da insegnare anche al mondo occidentale.
Eppure proprio l’era della condivisione e della trasparenza innescata dalle tecnologie digitali sembra trovare impeto concreto in quell’Africa sub-sahariana in genere relegata al di sotto del radar dell’attenzione mediatica e pubblica.
Un vuoto che questo ebook vuole contribuire a colmare presentando informazioni e testimonianze su diversi progetti per monitorare le elezioni, svelare le corruzioni governative, ridurre la violenza e altre iniziative locali coordinate dai cittadini e basate su semplici ma ingegnose soluzioni tecniche che integrano al meglio cellulari, Internet e partecipazione sul campo. In particolare, qui di seguito si illustrano le piattaforme collaborative dedicate al monitoraggio elettorale in Burundi e Kenya, quelle per la raccolta di SMS per la tutela dei minori in Benin, la creazione di database interattivi sui bilanci di governi e ONG africane, l’impegno per la creazione di open data istituzionali in Kenya , fino a progetti sulla scarsità e la gestione dell’acqua nelle zone rurali in Tanzania e alle inchieste per documentare i disboscamenti illegali e la corruzione diffusa in Madagascar.
Buona parte di questi progetti riguardano il Technology for Transparency Network, rete interdisciplinare che finora ha esaminato oltre 100 progetti e intervistato decine di operatori che utilizzano la tecnologia come strumento per accrescere trasparenza e accountability nel mondo. Come rivela la relazione finale inclusa poco sotto, l’obiettivo centrale rimane quello di fornire una prima mappatura su scala globale delle tecnologie per favorire trasparenza e accountability (la responsabilità delle autorità di rispondere ai cittadini delle proprie azioni) in diversi Paesi. E mentre il sito web di Technology for Transparency Network resta aperto come punto d’incontro per ampliare il dibattito e rilanciare analoghe iniziative diffuse, altri contenuti dell’ebook derivano invece dovuti al circuito di Global Voices Online e da altre fonti indipendenti. Nel complesso si tratta quindi di fornire un quadro più informato – soprattutto rispetto all’ambito italiano non di rado tagliato fuori da certe discussioni – sull’impatto di Internet e delle tecnologie condivise nei confronti di contesti sociali in attivo cambiamento, a partire proprio dai casi africani.
Una serie di informazioni che speriamo possano stimolare i comuni cittadini, come anche l’ambito istituzionale, lungo il percorso globale verso una maggiore compartecipazione reciproca nella gestione della res publica.