Author: | Bianca Fasano | ISBN: | 9786050331431 |
Publisher: | Accademia dei Parmenidei | Publication: | November 3, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Bianca Fasano |
ISBN: | 9786050331431 |
Publisher: | Accademia dei Parmenidei |
Publication: | November 3, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Mi piace scrivere, più di quanto mi piaccia parlare.
Molti credono che il senso da darsi alla frase “Scripta manent”, sia complimentarsi con la scrittura in quanto “permane, resta”, mentre le parole, vane, volano via.
Ma il senso che l’uomo romano, il senatore Caio Tito, “colpevole” di averla pensata e detta, intendeva darle era ben altra: voleva elogiare la capacità dell’oratore di farsi ascoltare e lasciare il segno tangibile sugli ascoltatori.
Nulla da meravigliarsi: le parole di Tito sono effettivamente “restate”, neanche se fossero state scritte. Lo scritto “resta”, sì, fermo, chiuso in un cassetto, oppure in libri che non vengono letti, tanto di più accadeva al tempo in cui Caio Tito parlava, laddove è pur vero che i romani “parlavano latino”, ma da lì a scriverlo e leggerlo il passo era davvero lungo. Tuttavia io amo quello che Derrida chiamava il nostro “interlocutore muto”, ossia il libro. Muto, sì, ma anche “mutante”, poiché “muta” continuamente con il mutare di noi stessi, nel tempo e nello spazio, nei momenti differenti in cui lo leggiamo; per questo motivo il testo dei miei scritti assume per ciascuno un aspetto differente ed é capace di mutazioni nel tempo.
Io ho sempre amato leggere, i libri mi hanno fatto compagnia in momenti difficili, anche da bambina e lo scrivere ha alleggerito la mia anima e l’ha resa più forte.
Affido quindi i miei scritti a voi lettori, nella speranza che non annoino, volendo erudire, che non si abbelliscano con parole difficili per sembrare eruditi, che, in una parola, vi piaccia leggerli, anche se non sono cartacei.
E’ quello che mi spinge a renderli ebook: la gioia di pensare che li leggiate.
Grazie.
Bianca Fasano.
Mi piace scrivere, più di quanto mi piaccia parlare.
Molti credono che il senso da darsi alla frase “Scripta manent”, sia complimentarsi con la scrittura in quanto “permane, resta”, mentre le parole, vane, volano via.
Ma il senso che l’uomo romano, il senatore Caio Tito, “colpevole” di averla pensata e detta, intendeva darle era ben altra: voleva elogiare la capacità dell’oratore di farsi ascoltare e lasciare il segno tangibile sugli ascoltatori.
Nulla da meravigliarsi: le parole di Tito sono effettivamente “restate”, neanche se fossero state scritte. Lo scritto “resta”, sì, fermo, chiuso in un cassetto, oppure in libri che non vengono letti, tanto di più accadeva al tempo in cui Caio Tito parlava, laddove è pur vero che i romani “parlavano latino”, ma da lì a scriverlo e leggerlo il passo era davvero lungo. Tuttavia io amo quello che Derrida chiamava il nostro “interlocutore muto”, ossia il libro. Muto, sì, ma anche “mutante”, poiché “muta” continuamente con il mutare di noi stessi, nel tempo e nello spazio, nei momenti differenti in cui lo leggiamo; per questo motivo il testo dei miei scritti assume per ciascuno un aspetto differente ed é capace di mutazioni nel tempo.
Io ho sempre amato leggere, i libri mi hanno fatto compagnia in momenti difficili, anche da bambina e lo scrivere ha alleggerito la mia anima e l’ha resa più forte.
Affido quindi i miei scritti a voi lettori, nella speranza che non annoino, volendo erudire, che non si abbelliscano con parole difficili per sembrare eruditi, che, in una parola, vi piaccia leggerli, anche se non sono cartacei.
E’ quello che mi spinge a renderli ebook: la gioia di pensare che li leggiate.
Grazie.
Bianca Fasano.