Author: | AA. VV. | ISBN: | 9788865161722 |
Publisher: | Altreconomia | Publication: | March 1, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | AA. VV. |
ISBN: | 9788865161722 |
Publisher: | Altreconomia |
Publication: | March 1, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
La copertina di Altreconomia di marzo 2015 è dedicata alla "buona scuola", che non è il progetto di riforma del "sistema istruzione" annunciato dal governo ma il racconto di quanti, all'interno dell'Università e della scuola (anche quella di formazione professionale) portano avanti i temi dell'altra economia -ambiente, consumo critico, "limiti" dello sviluppo, cambiamenti climatici, tecnologie appropriate- in aula e in classe.
Spazio poi a un reportage dall'India, da Mumbai. Nella megalopoli, tra i binari delle ferrovie locali -usate ogni giorno da 4 milioni di pendolari-, ci sono degli orti "urbani". Un esempio di economia informale che si può riconoscere camminando tra gli slum.
In Italia, invece, abbiamo visitato un mangimificio. Per capire come viene prodotto "il cibo del nostro cibo". A Verzuolo (CN), dopo un processo di Riconversione, i mangimi sono certificati biologici. Nel settore, però, prevalgono coloro che utilizzano anche materie prime Ogm. Il prodotto finito alimenta, ogni anno, oltre 600 milioni di animali.
Da Bologna, il racconto di Arvaia, una giovane cooperativa che ha dato vita a una comunità solidale agricola, cioè al primo esempio in Italia di Community Supported Agricolture (CSA): si decide insieme quanto produrre, e i "consumatori" prefinanziano l'intera "stagione agricola". Una storia importante, "fondata" su 3 ettari di terra e 200 soci.
Marzo avrebbe dovuto essere il mese della "delega fiscale", di una riforma delle tasse votata all'equità che -purtroppo- non ha visto la luce. Ecco perché a lavoro e consumi (IRPEF e IVA) continuerà a corrispondere il 70% delle entrate tributarie del Paese.
E se non sapete che cosa sono i "residui attivi", leggete il nostro approfondimento: entro fine aprile i Comuni dovranno “pulire” i loro bilanci dalle entrate mai riscosse e difficilmente incassabili (solo oltre 59 miliardi di euro).
C'è, poi, un'inchiesta sul mercato del recupero crediti. Nel nostro Paese vale ormai un miliardo di euro: il settore è concentrato tra pochi soggetti, e alcuni operatori sono stati sanzionati dall'Antitrust per le "tecniche di riscossione" scorrette e a danno del consumatore.
Infine, un dossier sul "tutoraggio legale" dei minori: il tutore è un volontario che cura gli interessi di neonati, bambini e adolescenti, che -a differenza dell'affido- non vive con lui.
La copertina di Altreconomia di marzo 2015 è dedicata alla "buona scuola", che non è il progetto di riforma del "sistema istruzione" annunciato dal governo ma il racconto di quanti, all'interno dell'Università e della scuola (anche quella di formazione professionale) portano avanti i temi dell'altra economia -ambiente, consumo critico, "limiti" dello sviluppo, cambiamenti climatici, tecnologie appropriate- in aula e in classe.
Spazio poi a un reportage dall'India, da Mumbai. Nella megalopoli, tra i binari delle ferrovie locali -usate ogni giorno da 4 milioni di pendolari-, ci sono degli orti "urbani". Un esempio di economia informale che si può riconoscere camminando tra gli slum.
In Italia, invece, abbiamo visitato un mangimificio. Per capire come viene prodotto "il cibo del nostro cibo". A Verzuolo (CN), dopo un processo di Riconversione, i mangimi sono certificati biologici. Nel settore, però, prevalgono coloro che utilizzano anche materie prime Ogm. Il prodotto finito alimenta, ogni anno, oltre 600 milioni di animali.
Da Bologna, il racconto di Arvaia, una giovane cooperativa che ha dato vita a una comunità solidale agricola, cioè al primo esempio in Italia di Community Supported Agricolture (CSA): si decide insieme quanto produrre, e i "consumatori" prefinanziano l'intera "stagione agricola". Una storia importante, "fondata" su 3 ettari di terra e 200 soci.
Marzo avrebbe dovuto essere il mese della "delega fiscale", di una riforma delle tasse votata all'equità che -purtroppo- non ha visto la luce. Ecco perché a lavoro e consumi (IRPEF e IVA) continuerà a corrispondere il 70% delle entrate tributarie del Paese.
E se non sapete che cosa sono i "residui attivi", leggete il nostro approfondimento: entro fine aprile i Comuni dovranno “pulire” i loro bilanci dalle entrate mai riscosse e difficilmente incassabili (solo oltre 59 miliardi di euro).
C'è, poi, un'inchiesta sul mercato del recupero crediti. Nel nostro Paese vale ormai un miliardo di euro: il settore è concentrato tra pochi soggetti, e alcuni operatori sono stati sanzionati dall'Antitrust per le "tecniche di riscossione" scorrette e a danno del consumatore.
Infine, un dossier sul "tutoraggio legale" dei minori: il tutore è un volontario che cura gli interessi di neonati, bambini e adolescenti, che -a differenza dell'affido- non vive con lui.