Author: | Irene Bignardi | ISBN: | 9788831735810 |
Publisher: | Marsilio | Publication: | October 2, 2013 |
Imprint: | Marsilio | Language: | Italian |
Author: | Irene Bignardi |
ISBN: | 9788831735810 |
Publisher: | Marsilio |
Publication: | October 2, 2013 |
Imprint: | Marsilio |
Language: | Italian |
Quaranta splendide istantanee per altrettanti brevi incontri con alcuni dei più grandi protagonisti della cultura contemporanea. Per capire il '900, per carpirne un segreto, ogni imprevedibile percorso merita di essere condiviso ed esplorato. Le interviste di Irene Bignardi, che qui sono raccolte, scelte tra le innumerevoli che l’autrice è venuta facendo in anni e anni di militanza giornalistica soprattutto sul paginone centrale di «la Repubblica», offrono testimonianze autorevolmente autoriali e mai effimere, dove, nel libero e spregiudicato confronto tra una giornalista curiosa e appassionata e alcuni - quaranta - protagonisti della seconda metà del secolo, emergono speranze e ideali di alcune generazioni di artisti - alla definizione sfugge solo, ma apparentemente, Andrew Wylie - che si sono buttati nella mischia per riconoscersi nelle parole o nelle immagini che sapevano inventare. Cinema, letteratura, fumetto, teatro, fotografia: poco conta il linguaggio o il genere, tutti gli intervistati accettano di consegnare, nella precaria resistenza del parlato, la loro «verità» a una fedele messaggera che fisserà nella scrittura quello che a volte non dicono neppure a se stessi e che, invece, nella strana intimità che può creare l’intervista, raccontano. Bignardi, che si confessa cocciutamente «ambiziosa», cerca «il ritratto in controluce», fedele persino nelle pause ai suoi interlocutori, ma al tempo stesso cosciente che suoni, luci, ambienti non si riveleranno mai interamente nelle sole parole, e, quindi, pronta a toccare tutti i tasti della memoria, dell’evocazione, della nostalgia, restituendo un sentimento di autentica verità, scegliendo con prudente attenzione le tessere del suo puzzle, incastrandole con delicata determinazione. Quel che esce da questi Brevi incontri - che nel titolo evocano espressamente il capolavoro di David Lean - è una sorprendente foto di gruppo, nella quale non solo ci sono tutti loro, i quaranta, ben distinguibili, ma, sullo sfondo, un poco sfuocati e tuttavia riconoscibili, anche gli altri compagni di strada che li hanno per qualche momento affiancati o accompagnati lungo gli anni, la storia e le storie del secolo breve. CESARE DE MICHELIS
Quaranta splendide istantanee per altrettanti brevi incontri con alcuni dei più grandi protagonisti della cultura contemporanea. Per capire il '900, per carpirne un segreto, ogni imprevedibile percorso merita di essere condiviso ed esplorato. Le interviste di Irene Bignardi, che qui sono raccolte, scelte tra le innumerevoli che l’autrice è venuta facendo in anni e anni di militanza giornalistica soprattutto sul paginone centrale di «la Repubblica», offrono testimonianze autorevolmente autoriali e mai effimere, dove, nel libero e spregiudicato confronto tra una giornalista curiosa e appassionata e alcuni - quaranta - protagonisti della seconda metà del secolo, emergono speranze e ideali di alcune generazioni di artisti - alla definizione sfugge solo, ma apparentemente, Andrew Wylie - che si sono buttati nella mischia per riconoscersi nelle parole o nelle immagini che sapevano inventare. Cinema, letteratura, fumetto, teatro, fotografia: poco conta il linguaggio o il genere, tutti gli intervistati accettano di consegnare, nella precaria resistenza del parlato, la loro «verità» a una fedele messaggera che fisserà nella scrittura quello che a volte non dicono neppure a se stessi e che, invece, nella strana intimità che può creare l’intervista, raccontano. Bignardi, che si confessa cocciutamente «ambiziosa», cerca «il ritratto in controluce», fedele persino nelle pause ai suoi interlocutori, ma al tempo stesso cosciente che suoni, luci, ambienti non si riveleranno mai interamente nelle sole parole, e, quindi, pronta a toccare tutti i tasti della memoria, dell’evocazione, della nostalgia, restituendo un sentimento di autentica verità, scegliendo con prudente attenzione le tessere del suo puzzle, incastrandole con delicata determinazione. Quel che esce da questi Brevi incontri - che nel titolo evocano espressamente il capolavoro di David Lean - è una sorprendente foto di gruppo, nella quale non solo ci sono tutti loro, i quaranta, ben distinguibili, ma, sullo sfondo, un poco sfuocati e tuttavia riconoscibili, anche gli altri compagni di strada che li hanno per qualche momento affiancati o accompagnati lungo gli anni, la storia e le storie del secolo breve. CESARE DE MICHELIS