Author: | Gennaro Puritano | ISBN: | 9788867720958 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture | Publication: | April 17, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Gennaro Puritano |
ISBN: | 9788867720958 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture |
Publication: | April 17, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Scriveva Riccardo Massa che educare vuol dire aprire al mondo, rendere autonomi e depositari di legittimi desideri, aiutare a crescere, a gestire l’angoscia, a sentirsi utili e importanti, a modificare le relazioni con gli altri, a imparare dall’esperienza; e aggiungeva che, dal momento che la dimensione affettiva interferisce con il cognitivo, occorre “operare un capovolgimento del residuale che deve diventare centrale”. L’autore di questo piccolo-grande testo ci racconta come sia possibile realizzare tutto questo, ma proprio tutto. Ci manifesta come, attraverso un lavoro su se stesso, sia non solo in grado di parlarci delle sue paure e dei suoi dubbi, delle relazioni con gli altri docenti, dei problemi della scuola, ma soprattutto dei rapporti con i propri studenti: esponendosi nell’entrare in contatto con loro, proponendo e realizzando attività in grado di conciliare pensiero e azione, riflessione e spirito critico, rispettandoli, amando il suo lavoro e i suoi ragazzi. Fino all’esperienza con chi è stato meno fortunato e vive la propria disabilità tutti i giorni. L’Educazione riacquista i suoi più nobili livelli, opportunità di risposta all’analfabetismo morale.
Scriveva Riccardo Massa che educare vuol dire aprire al mondo, rendere autonomi e depositari di legittimi desideri, aiutare a crescere, a gestire l’angoscia, a sentirsi utili e importanti, a modificare le relazioni con gli altri, a imparare dall’esperienza; e aggiungeva che, dal momento che la dimensione affettiva interferisce con il cognitivo, occorre “operare un capovolgimento del residuale che deve diventare centrale”. L’autore di questo piccolo-grande testo ci racconta come sia possibile realizzare tutto questo, ma proprio tutto. Ci manifesta come, attraverso un lavoro su se stesso, sia non solo in grado di parlarci delle sue paure e dei suoi dubbi, delle relazioni con gli altri docenti, dei problemi della scuola, ma soprattutto dei rapporti con i propri studenti: esponendosi nell’entrare in contatto con loro, proponendo e realizzando attività in grado di conciliare pensiero e azione, riflessione e spirito critico, rispettandoli, amando il suo lavoro e i suoi ragazzi. Fino all’esperienza con chi è stato meno fortunato e vive la propria disabilità tutti i giorni. L’Educazione riacquista i suoi più nobili livelli, opportunità di risposta all’analfabetismo morale.