Author: | Yrsa Sigurdardóttir | ISBN: | 9788865764008 |
Publisher: | Il Saggiatore | Publication: | November 6, 2014 |
Imprint: | Il Saggiatore | Language: | Italian |
Author: | Yrsa Sigurdardóttir |
ISBN: | 9788865764008 |
Publisher: | Il Saggiatore |
Publication: | November 6, 2014 |
Imprint: | Il Saggiatore |
Language: | Italian |
22 gennaio 1973, sudovest dell’Islanda, isola di Heimaey. Un’inaspettata eruzione vulcanica investe un villaggio di pescatori. La popolazione viene evacuata in tempo, ma gran parte delle case finisce sepolta sotto strati di lava e cenere. 9 luglio 2007. Un progetto archeologico si propone di riportare alla luce alcune delle abitazioni. Markús – un ragazzo all’epoca della tragedia – insiste per essere il primo a entrare nel seminterrato della casa di famiglia, al punto di convincere l’avvocato Thóra Gudmundsdóttir a stipulare un accordo con la direzione degli scavi. Il sopralluogo porta a una macabra scoperta: i corpi di tre uomini e una scatola con la testa di un quarto. Markús sostiene di essere all’oscuro di tutto, ma i sospetti si concentrano su di lui, e l’unica persona che potrebbe discolparlo – la passione della sua adolescenza, la donna della quale voleva recuperare il dono d’amore dallo scantinato – muore poco dopo in circostanze misteriose. Ogni indizio sembra inchiodarlo, eppure Thóra è convinta dell’innocenza di Markús, e il solo modo che ha per scoprire la verità è indagare personalmente. Nel villaggio remoto e isolato, però, si rende conto che molti racconti risalenti ai giorni dell’eruzione non combaciano, e che un velo di silenzio e omertà sembra circondare le vicende della famiglia di Markús. I resti dei quattro uomini portano il segno di una violenza inattesa in un’isola apparentemente pacifica, e Thóra inizia a temere che i frutti di quella violenza non siano stati soffocati per sempre dalla cenere. Yrsa Sigurdardóttir, la regina islandese del thriller, tratteggia con maestria la natura selvaggia e inviolata della sua terra, e il contrasto fra la luminosità abbacinante dei paesaggi marini e l’oscurità della natura umana, carica di segreti dolorosi e feroci.
22 gennaio 1973, sudovest dell’Islanda, isola di Heimaey. Un’inaspettata eruzione vulcanica investe un villaggio di pescatori. La popolazione viene evacuata in tempo, ma gran parte delle case finisce sepolta sotto strati di lava e cenere. 9 luglio 2007. Un progetto archeologico si propone di riportare alla luce alcune delle abitazioni. Markús – un ragazzo all’epoca della tragedia – insiste per essere il primo a entrare nel seminterrato della casa di famiglia, al punto di convincere l’avvocato Thóra Gudmundsdóttir a stipulare un accordo con la direzione degli scavi. Il sopralluogo porta a una macabra scoperta: i corpi di tre uomini e una scatola con la testa di un quarto. Markús sostiene di essere all’oscuro di tutto, ma i sospetti si concentrano su di lui, e l’unica persona che potrebbe discolparlo – la passione della sua adolescenza, la donna della quale voleva recuperare il dono d’amore dallo scantinato – muore poco dopo in circostanze misteriose. Ogni indizio sembra inchiodarlo, eppure Thóra è convinta dell’innocenza di Markús, e il solo modo che ha per scoprire la verità è indagare personalmente. Nel villaggio remoto e isolato, però, si rende conto che molti racconti risalenti ai giorni dell’eruzione non combaciano, e che un velo di silenzio e omertà sembra circondare le vicende della famiglia di Markús. I resti dei quattro uomini portano il segno di una violenza inattesa in un’isola apparentemente pacifica, e Thóra inizia a temere che i frutti di quella violenza non siano stati soffocati per sempre dalla cenere. Yrsa Sigurdardóttir, la regina islandese del thriller, tratteggia con maestria la natura selvaggia e inviolata della sua terra, e il contrasto fra la luminosità abbacinante dei paesaggi marini e l’oscurità della natura umana, carica di segreti dolorosi e feroci.