Author: | Massimo Gatta | ISBN: | 9788895844824 |
Publisher: | Biblohaus | Publication: | January 15, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Massimo Gatta |
ISBN: | 9788895844824 |
Publisher: | Biblohaus |
Publication: | January 15, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il volume è un omaggio al mondo e ai protagonisti della grande tipografia italiana del Novecento, quella tipografia che con la prematura scomparsa di Alessandro Zanella si affida ormai ad uno sparuto nucleo di cavalieri senza macchia e senza paura: Enrico Tallone, Lucio Passerini, Alberto Casiraghy, Luciano Ragozzino. Ma nel libro si analizzano anche le vicende e le storie tipografiche di artefici di primo piano come Angelo Marinelli, Salvadore Landi, Pompeo Bettini e Leo Longanesi, incrociando le loro esperienze con la necessità di istituire anche in Italia delle scuole di tipografia. La private press italiana viene poi rievocata attraverso la figura centrale di Franco Riva e di colui che ne erediterà il torchio e la passione: Michele Ugo Buonafina; così come di Guido Costiglioni e Alessandro Corubolo. Largo spazio è ovviamente dedicato ad Alberto e Enrico Tallone, ma anche a Renzo Sommaruga, Mimmo Guelfi, Franco Sciardelli e Josef Weiss, senza dimenticare il grande tipografo napoletano Angelo Rossi con la sua stamperia dell’Arte Tipografica, e un purtroppo dimenticato tipografo e grafico abruzzese, il geniale Nicola D’Arcangelo.
In effetti quella di “archeologia della tipografia del Novecento” potrebbe essere un’ottima indicazione circa il contenuto di quest’ultimo ricco volume di Massimo Gatta, bibliotecario all’Università degli Studi del Molise nonchè prolifico autore. Il suo metodo di lavoro (di scavo, verrebbe da dire) si basa infatti spesso sul recupero di un testo introvabile (ma se poi l’hai trovato, ci avverte l’autore, allora la definizione è imprecisa…), sull’individuazione di un’edizioncina rarissima, sull’acquisto presso un antiquario di un opuscolo ignoto persino a SBN. E allora ecco dispiegarsi davanti agli occhi i paesaggi ignoti dell’opera dei piccoli e grandi tipografi creativi del Novecento.
Il volume è un omaggio al mondo e ai protagonisti della grande tipografia italiana del Novecento, quella tipografia che con la prematura scomparsa di Alessandro Zanella si affida ormai ad uno sparuto nucleo di cavalieri senza macchia e senza paura: Enrico Tallone, Lucio Passerini, Alberto Casiraghy, Luciano Ragozzino. Ma nel libro si analizzano anche le vicende e le storie tipografiche di artefici di primo piano come Angelo Marinelli, Salvadore Landi, Pompeo Bettini e Leo Longanesi, incrociando le loro esperienze con la necessità di istituire anche in Italia delle scuole di tipografia. La private press italiana viene poi rievocata attraverso la figura centrale di Franco Riva e di colui che ne erediterà il torchio e la passione: Michele Ugo Buonafina; così come di Guido Costiglioni e Alessandro Corubolo. Largo spazio è ovviamente dedicato ad Alberto e Enrico Tallone, ma anche a Renzo Sommaruga, Mimmo Guelfi, Franco Sciardelli e Josef Weiss, senza dimenticare il grande tipografo napoletano Angelo Rossi con la sua stamperia dell’Arte Tipografica, e un purtroppo dimenticato tipografo e grafico abruzzese, il geniale Nicola D’Arcangelo.
In effetti quella di “archeologia della tipografia del Novecento” potrebbe essere un’ottima indicazione circa il contenuto di quest’ultimo ricco volume di Massimo Gatta, bibliotecario all’Università degli Studi del Molise nonchè prolifico autore. Il suo metodo di lavoro (di scavo, verrebbe da dire) si basa infatti spesso sul recupero di un testo introvabile (ma se poi l’hai trovato, ci avverte l’autore, allora la definizione è imprecisa…), sull’individuazione di un’edizioncina rarissima, sull’acquisto presso un antiquario di un opuscolo ignoto persino a SBN. E allora ecco dispiegarsi davanti agli occhi i paesaggi ignoti dell’opera dei piccoli e grandi tipografi creativi del Novecento.