Author: | Charles Baudelaire | ISBN: | 9788865964873 |
Publisher: | Edizioni Clandestine | Publication: | November 9, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Charles Baudelaire |
ISBN: | 9788865964873 |
Publisher: | Edizioni Clandestine |
Publication: | November 9, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
QUESTO LIBRO E' A LAYOUT FISSO
In questo testo provocatorio e rivoluzionario, pubblicato sul Messager de l’Assemblée nel 1851, Baudelaire mette a confronto vino e hashish, enumerando di entrambi gli effetti, la moltiplicazione della personalità e ricreando, nello stile poetico che lo contraddistingue, le immagini di persone alterate dalle sensazioni immaginifiche e artificiali da essi prodotte.
Pur condannandone l’abuso, Baudelaire considera l’ebrezza indotta da alcool e droghe una via privilegiata per fecondare il processo creativo, addentrandosi in un’esperienza estetica difficilmente concessa a coloro che mantengono il pieno controllo delle proprie facoltà.
Tra i due, Baudelaire privilegia il vino quale strumento che l’uomo usa per esaltare la sua personalità e la sua grandezza, per ravvivare speranze ed elevarsi all’infinito, arrivando a mettere in guardia chi non ne ha mai fatto uso.
Al contrario, pur non respingendola totalmente, l’autore giunge alla condanna dell’hashish quale ‘sostanza del diavolo’, che porta sì all’estasi, ma corrode la volontà umana, divenendo talvolta una vera e propria arma per aspiranti suicidi.
Baudelaire (1821-1867) fu uno dei massimi esponenti della poesia francese, nonché scrittore, critico letterario e traduttore. Tra i suoi scritti si ricordano I Fiori del Male (1857); Paradisi artificiali (1860); Lo Spleen di Parigi o poemetto in prosa (1869).
QUESTO LIBRO E' A LAYOUT FISSO
In questo testo provocatorio e rivoluzionario, pubblicato sul Messager de l’Assemblée nel 1851, Baudelaire mette a confronto vino e hashish, enumerando di entrambi gli effetti, la moltiplicazione della personalità e ricreando, nello stile poetico che lo contraddistingue, le immagini di persone alterate dalle sensazioni immaginifiche e artificiali da essi prodotte.
Pur condannandone l’abuso, Baudelaire considera l’ebrezza indotta da alcool e droghe una via privilegiata per fecondare il processo creativo, addentrandosi in un’esperienza estetica difficilmente concessa a coloro che mantengono il pieno controllo delle proprie facoltà.
Tra i due, Baudelaire privilegia il vino quale strumento che l’uomo usa per esaltare la sua personalità e la sua grandezza, per ravvivare speranze ed elevarsi all’infinito, arrivando a mettere in guardia chi non ne ha mai fatto uso.
Al contrario, pur non respingendola totalmente, l’autore giunge alla condanna dell’hashish quale ‘sostanza del diavolo’, che porta sì all’estasi, ma corrode la volontà umana, divenendo talvolta una vera e propria arma per aspiranti suicidi.
Baudelaire (1821-1867) fu uno dei massimi esponenti della poesia francese, nonché scrittore, critico letterario e traduttore. Tra i suoi scritti si ricordano I Fiori del Male (1857); Paradisi artificiali (1860); Lo Spleen di Parigi o poemetto in prosa (1869).