Author: | Antonio Rinaldis | ISBN: | 9788868301668 |
Publisher: | Imprimatur | Publication: | May 7, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Antonio Rinaldis |
ISBN: | 9788868301668 |
Publisher: | Imprimatur |
Publication: | May 7, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Una riflessione filosofica, una proposta politica e le storie di quelli che sono passati dalla mobilità al nulla, gli esodati. I dimenticati dalla finanziaria che doveva salvare l’Italia, simbolo di una classe governativa che ha smesso di operare a favore del bene comune. Le storie di quelle persone che hanno subito un’ingiustizia e si sono ritrovate, a causa della riforma Fornero, nella precarietà e nell’indigenza. Con un termine offensivo e neutro sono stati chiamati esodati, come coloro che sono di troppo e che devono quindi transitare, esodare da qualche altra parte.
Le loro voci e le loro storie parlano di rabbia, di delusione, di paura e sono la prova più evidente del distacco tragico che si è creato fra la realtà della vita delle persone e le scelte politiche di un palazzo sempre più chiuso in se stesso e incapace di ascoltare i reali bisogni delle persone. Gli esodati sono a loro modo stranieri, perché estraniati dal mondo dell’economia a causa di una doppia distrazione. Il governo dei tecnici si è distratto e ha perso di vista le persone per inseguire improbabili risanamenti finanziari e ha sottratto a una massa di persone diritti che erano stati conquistati nel corso di anni di lavoro.
È possibile trarre da questo labirinto di storie e di volti un messaggio di speranza? La protesta degli esodati che in questo libro hanno un nome e un volto, ci ricorda che una società umana è ben governata quando i cittadini che ne fanno parte possono realizzare pienamente le loro potenzialità e quando sia assicurata a tutti, indistintamente, la possibilità di accedere a quel bene fondamentale che si chiama felicità.
Antonio Rinaldis è insegnante di Filosofia in un liceo della provincia di Torino e docente a contratto all'Università di Milano. Ha pubblicato diversi saggi e romanzi, tra i quali: Dancing Nord (1999), Esistenza e libertà, Antologia di scritti di Camus, Sartre ed Heidegger (2002); A.Camus, l'Elogio dell'Umanità in Scritti sulla libertà (2002); Hegel, l'Amore e l'Occidente, (2003); Hegel e l'Amore (2006); L'Isola Fatale (2006); soggetto e sceneggiatura di Martinetti, Filosofo in Controluce, prodotto con la Dream Film (2007); Sacro e Selvaggio in Albert Camus, La bellezza e il male (2008); L'empietà come degenerazione nichilistica del prometeismo (2010); La Parte Nascosta (2013); La Cage Invisible dans l'oeuvre de G. Brulotte, Montreal (2013); La desesperance comme chiffre de la résistance dans le théâtre de Visniec, Dialogue Francophones, Timisoara (2013); Paesaggi del sacro in Albert Camus (2013).
Una riflessione filosofica, una proposta politica e le storie di quelli che sono passati dalla mobilità al nulla, gli esodati. I dimenticati dalla finanziaria che doveva salvare l’Italia, simbolo di una classe governativa che ha smesso di operare a favore del bene comune. Le storie di quelle persone che hanno subito un’ingiustizia e si sono ritrovate, a causa della riforma Fornero, nella precarietà e nell’indigenza. Con un termine offensivo e neutro sono stati chiamati esodati, come coloro che sono di troppo e che devono quindi transitare, esodare da qualche altra parte.
Le loro voci e le loro storie parlano di rabbia, di delusione, di paura e sono la prova più evidente del distacco tragico che si è creato fra la realtà della vita delle persone e le scelte politiche di un palazzo sempre più chiuso in se stesso e incapace di ascoltare i reali bisogni delle persone. Gli esodati sono a loro modo stranieri, perché estraniati dal mondo dell’economia a causa di una doppia distrazione. Il governo dei tecnici si è distratto e ha perso di vista le persone per inseguire improbabili risanamenti finanziari e ha sottratto a una massa di persone diritti che erano stati conquistati nel corso di anni di lavoro.
È possibile trarre da questo labirinto di storie e di volti un messaggio di speranza? La protesta degli esodati che in questo libro hanno un nome e un volto, ci ricorda che una società umana è ben governata quando i cittadini che ne fanno parte possono realizzare pienamente le loro potenzialità e quando sia assicurata a tutti, indistintamente, la possibilità di accedere a quel bene fondamentale che si chiama felicità.
Antonio Rinaldis è insegnante di Filosofia in un liceo della provincia di Torino e docente a contratto all'Università di Milano. Ha pubblicato diversi saggi e romanzi, tra i quali: Dancing Nord (1999), Esistenza e libertà, Antologia di scritti di Camus, Sartre ed Heidegger (2002); A.Camus, l'Elogio dell'Umanità in Scritti sulla libertà (2002); Hegel, l'Amore e l'Occidente, (2003); Hegel e l'Amore (2006); L'Isola Fatale (2006); soggetto e sceneggiatura di Martinetti, Filosofo in Controluce, prodotto con la Dream Film (2007); Sacro e Selvaggio in Albert Camus, La bellezza e il male (2008); L'empietà come degenerazione nichilistica del prometeismo (2010); La Parte Nascosta (2013); La Cage Invisible dans l'oeuvre de G. Brulotte, Montreal (2013); La desesperance comme chiffre de la résistance dans le théâtre de Visniec, Dialogue Francophones, Timisoara (2013); Paesaggi del sacro in Albert Camus (2013).