Giardini

Riflessioni sulla condizione umana

Nonfiction, Home & Garden, Gardening, Essays, Religion & Spirituality, Philosophy
Cover of the book Giardini by Robert Pogue Harrison, Fazi Editore
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Robert Pogue Harrison ISBN: 9788893252188
Publisher: Fazi Editore Publication: June 29, 2017
Imprint: Fazi Editore Language: Italian
Author: Robert Pogue Harrison
ISBN: 9788893252188
Publisher: Fazi Editore
Publication: June 29, 2017
Imprint: Fazi Editore
Language: Italian

«Cos’è che risveglia nel genere umano l’anelito alla ricreazione del Paradiso perduto? Capolavoro inimitabile, imitazione improbabile; eppure ogni neonato giardino del mondo rinnova la sfida impossibile, tentando di riprodurre quell’impronta divina. Questa è la riscoperta d’una domanda perduta e ritrovata da Robert Pogue Harrison, che risponde, aprendo per noi i giardini delle meraviglie, ovvero la rassegna delle imitazioni, come farebbe un mago comparativista. In questo “romanzo dei giardini” l’Eden è il protagonista, anche zoologico; segue l’Academos platonica, poi il giardino “privato” di Epicuro dove si coltiva “l’in sé e per sé”. La lunga sequenza ci conduce fino a Versailles, e forse a Bomarzo; e ad altre mete della mente girovaga, come i campus universitari contemporanei, cosiddetti vivai d’intelligenza. L’autore è un “coltivato giardiniere” di piante mentali, che ci porta in giro a bordo della sua scrittura, sorprendente come un ottovolante, di giardino in giardino. Dove i cancelli della superstizione sbarrano l’accesso ai giardini sapienti, l’autore ermeneuta, corredato degli strumenti del fabbro, li apre con le ingegnose chiavi del giardinaggio filosofico. Inevitabile che i giardini evochino il ricordo del Paradiso perduto, ma allo svelamento del segreto si contrappone la censura del verde ombreggiato dalla controra. Nei luoghi dell’architettura botanica si vive in uno spazio senza tempo, quasi eterno: questo è l’ovvio segreto che ci rivelano le piante, mentre tutti cercano il non tempo che non c’è, trovando solo l’eternità indifferente della natura. Incanta l’esempio della poetessa che immagina che il frutto mangiato da Eva sia stata una melagrana, e i semi contenuti nel frutto proibito la renderebbero, oltre che nostra progenitrice, anche madre della flora tutta. In quest’opera originale la botanica diventa la livrea allegorica delle filosofie e delle branche scientifiche: ultima meta vincente del libro.» Valentino Zeichen

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

«Cos’è che risveglia nel genere umano l’anelito alla ricreazione del Paradiso perduto? Capolavoro inimitabile, imitazione improbabile; eppure ogni neonato giardino del mondo rinnova la sfida impossibile, tentando di riprodurre quell’impronta divina. Questa è la riscoperta d’una domanda perduta e ritrovata da Robert Pogue Harrison, che risponde, aprendo per noi i giardini delle meraviglie, ovvero la rassegna delle imitazioni, come farebbe un mago comparativista. In questo “romanzo dei giardini” l’Eden è il protagonista, anche zoologico; segue l’Academos platonica, poi il giardino “privato” di Epicuro dove si coltiva “l’in sé e per sé”. La lunga sequenza ci conduce fino a Versailles, e forse a Bomarzo; e ad altre mete della mente girovaga, come i campus universitari contemporanei, cosiddetti vivai d’intelligenza. L’autore è un “coltivato giardiniere” di piante mentali, che ci porta in giro a bordo della sua scrittura, sorprendente come un ottovolante, di giardino in giardino. Dove i cancelli della superstizione sbarrano l’accesso ai giardini sapienti, l’autore ermeneuta, corredato degli strumenti del fabbro, li apre con le ingegnose chiavi del giardinaggio filosofico. Inevitabile che i giardini evochino il ricordo del Paradiso perduto, ma allo svelamento del segreto si contrappone la censura del verde ombreggiato dalla controra. Nei luoghi dell’architettura botanica si vive in uno spazio senza tempo, quasi eterno: questo è l’ovvio segreto che ci rivelano le piante, mentre tutti cercano il non tempo che non c’è, trovando solo l’eternità indifferente della natura. Incanta l’esempio della poetessa che immagina che il frutto mangiato da Eva sia stata una melagrana, e i semi contenuti nel frutto proibito la renderebbero, oltre che nostra progenitrice, anche madre della flora tutta. In quest’opera originale la botanica diventa la livrea allegorica delle filosofie e delle branche scientifiche: ultima meta vincente del libro.» Valentino Zeichen

More books from Fazi Editore

Cover of the book Matched by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Uomo e donna by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Come diventai monaca by Robert Pogue Harrison
Cover of the book La pietra di luna. Libro terzo by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Mary Lavelle by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Regionale per Frascati by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Al di là del nero by Robert Pogue Harrison
Cover of the book House of Cards 2 Scacco al re by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Beate noi by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Io ti troverò by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Un'estate in montagna by Robert Pogue Harrison
Cover of the book La terza guerra mondiale? Chi comanda, Obama o Wall Street? by Robert Pogue Harrison
Cover of the book La bambinaia by Robert Pogue Harrison
Cover of the book La donna scomparsa by Robert Pogue Harrison
Cover of the book Gli Stati Uniti d’Europa spiegati a tutti by Robert Pogue Harrison
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy