Il segno della croce tracciato da destra a sinistra, semplice gesto quotidiano per il cristiano ortodosso, può destare in noi curiosità, ma può suscitare anche un senso di disarmonia e di estraneità, dovuto forse alla scarsa conoscenza di quella che può essere a giusto titolo considerata l'altra faccia del cristianesimo. In ciò che abitualmente si racconta della nascita e dello sviluppo della Chiesa ortodossa ritroviamo numerosi luoghi comuni, a partire dalla data attribuita allo scisma di Costantinopoli, il 1054, anno al quale si fa solitamente ed erroneamente risalire la sua scissione dalla Chiesa cattolica. Questo libro sgombra il campo da molti dei pregiudizi con i quali l'occidente guarda verso l'oriente cristiano, spiega che cosa sono i patriarcati e le autocefalie, da dove nascono e dove si manifestano le tensioni con le altre grandi tradizioni religiose, cattolica, musulmana ed ebraica, mette in luce l'originalità del credere ortodosso, del suo modo di applicare la legge divina alla vita terrena, di rapportarsi col potere politico, di tramandare nei secoli il culto delle icone, in un suggestivo intreccio tra sacro e profano.
Il segno della croce tracciato da destra a sinistra, semplice gesto quotidiano per il cristiano ortodosso, può destare in noi curiosità, ma può suscitare anche un senso di disarmonia e di estraneità, dovuto forse alla scarsa conoscenza di quella che può essere a giusto titolo considerata l'altra faccia del cristianesimo. In ciò che abitualmente si racconta della nascita e dello sviluppo della Chiesa ortodossa ritroviamo numerosi luoghi comuni, a partire dalla data attribuita allo scisma di Costantinopoli, il 1054, anno al quale si fa solitamente ed erroneamente risalire la sua scissione dalla Chiesa cattolica. Questo libro sgombra il campo da molti dei pregiudizi con i quali l'occidente guarda verso l'oriente cristiano, spiega che cosa sono i patriarcati e le autocefalie, da dove nascono e dove si manifestano le tensioni con le altre grandi tradizioni religiose, cattolica, musulmana ed ebraica, mette in luce l'originalità del credere ortodosso, del suo modo di applicare la legge divina alla vita terrena, di rapportarsi col potere politico, di tramandare nei secoli il culto delle icone, in un suggestivo intreccio tra sacro e profano.