Il "grazie" di una donna guarita dalla leucemia e diventata madre. Le visite senza camice per non spaventare i bambini. L'euforia per un pionieristico trapianto di midollo e lo sconforto quando un'infezione vanifica tutto. Il volto felice di un ragazzino affetto da linfoma che torna a casa, grazie all'assistenza domiciliare. Quella di Franco Mandelli è stata una grande avventura: una corsa in salita, cominciata negli anni in cui leucemie e linfomi erano una condanna a morte. Per lui era una sentenza da ribaltare, con la testardaggine di chi sa che le cose cambieranno, se ci si crede fino in fondo. Mandelli ha scelto con forza che cosa andava messo al centro: il malato. Ed è riuscito a fare dell'Ematologia di Roma (e italiana) una realtà di livello europeo, superando ostacoli innumerevoli come la cronica mancanza di risorse e di spazi e la burocrazia ottusa. Ha saputo contagiare tutti con il suo cocciuto entusiasmo: dai medici impegnati nella stessa battaglia ai volontari disinteressati e generosi (l'anima di quella "magia" che è l'AIL), fino ai personaggi dello spettacolo conquistati dalla sua passione. Attraverso i volti e le storie di uomini, donne e bambini da lui curati - vicende toccanti, a volte tragiche, ma sempre portatrici di speranza - Mandelli racconta per la prima volta la sua vita ed esprime il suo netto punto di vista su alcune questioni cruciali della medicina. Le leucemie e i linfomi sono un nemico ostico e terribile, certo, ma che si può finalmente sconfiggere.
Il "grazie" di una donna guarita dalla leucemia e diventata madre. Le visite senza camice per non spaventare i bambini. L'euforia per un pionieristico trapianto di midollo e lo sconforto quando un'infezione vanifica tutto. Il volto felice di un ragazzino affetto da linfoma che torna a casa, grazie all'assistenza domiciliare. Quella di Franco Mandelli è stata una grande avventura: una corsa in salita, cominciata negli anni in cui leucemie e linfomi erano una condanna a morte. Per lui era una sentenza da ribaltare, con la testardaggine di chi sa che le cose cambieranno, se ci si crede fino in fondo. Mandelli ha scelto con forza che cosa andava messo al centro: il malato. Ed è riuscito a fare dell'Ematologia di Roma (e italiana) una realtà di livello europeo, superando ostacoli innumerevoli come la cronica mancanza di risorse e di spazi e la burocrazia ottusa. Ha saputo contagiare tutti con il suo cocciuto entusiasmo: dai medici impegnati nella stessa battaglia ai volontari disinteressati e generosi (l'anima di quella "magia" che è l'AIL), fino ai personaggi dello spettacolo conquistati dalla sua passione. Attraverso i volti e le storie di uomini, donne e bambini da lui curati - vicende toccanti, a volte tragiche, ma sempre portatrici di speranza - Mandelli racconta per la prima volta la sua vita ed esprime il suo netto punto di vista su alcune questioni cruciali della medicina. Le leucemie e i linfomi sono un nemico ostico e terribile, certo, ma che si può finalmente sconfiggere.