Author: | Stefano Rodotà | ISBN: | 9788861266834 |
Publisher: | Corriere della Sera | Publication: | March 4, 2014 |
Imprint: | Corriere della Sera | Language: | Italian |
Author: | Stefano Rodotà |
ISBN: | 9788861266834 |
Publisher: | Corriere della Sera |
Publication: | March 4, 2014 |
Imprint: | Corriere della Sera |
Language: | Italian |
La parola «cibo» è una delle più belle e necessarie del nostro vocabolario politico, dal momento che l’accesso al cibo – sicuro, sano, adeguato – oltre che una necessità, è un diritto fondamentale. In questa prospettiva, strettamente intrecciata alla storia delle nostre democrazie, affronta l’argomento Stefano Rodotà, in una lucida analisi che nasce da una conferenza tenuta alla Fondazione Corriere della Sera per il ciclo Convivio. Ripercorre i cambiamenti dei modi in cui nei secoli si è affrontato il tema dell’alimentazione, tra bisogno e abbondanza: dalla carità evangelica riservata agli ignudi alle prime teorizzazioni di Montesquieu sugli obblighi dello Stato sociale, fino alla definizione giuridica del diritto al cibo all’interno della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e di alcune moderne costituzioni degli Stati nazionali. E mostra quanto possa pesare la relazione tra alimentazione, dignità e cittadinanza globale, in un mondo in cui ancora oggi povertà e fame non sono determinate solo dalla scarsità delle risorse ma anche dal modo in cui esse sono prodotte e distribuite.
La parola «cibo» è una delle più belle e necessarie del nostro vocabolario politico, dal momento che l’accesso al cibo – sicuro, sano, adeguato – oltre che una necessità, è un diritto fondamentale. In questa prospettiva, strettamente intrecciata alla storia delle nostre democrazie, affronta l’argomento Stefano Rodotà, in una lucida analisi che nasce da una conferenza tenuta alla Fondazione Corriere della Sera per il ciclo Convivio. Ripercorre i cambiamenti dei modi in cui nei secoli si è affrontato il tema dell’alimentazione, tra bisogno e abbondanza: dalla carità evangelica riservata agli ignudi alle prime teorizzazioni di Montesquieu sugli obblighi dello Stato sociale, fino alla definizione giuridica del diritto al cibo all’interno della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e di alcune moderne costituzioni degli Stati nazionali. E mostra quanto possa pesare la relazione tra alimentazione, dignità e cittadinanza globale, in un mondo in cui ancora oggi povertà e fame non sono determinate solo dalla scarsità delle risorse ma anche dal modo in cui esse sono prodotte e distribuite.