Author: | Mario Falcone | ISBN: | 9788893251327 |
Publisher: | Fazi Editore | Publication: | October 19, 2016 |
Imprint: | Fazi Editore | Language: | Italian |
Author: | Mario Falcone |
ISBN: | 9788893251327 |
Publisher: | Fazi Editore |
Publication: | October 19, 2016 |
Imprint: | Fazi Editore |
Language: | Italian |
«L’inferno dura trentuno secondi. Solo trentuno secondi. E ora su Messina piove a dirotto. Una pioggia sporca, che inzuppa i pigiami e le carni. La terra di tanto in tanto è scossa dagli ultimi brividi, come una bestia trafitta nell’oscurità della sua tana. A un tratto, il fungo nero e denso che grava sulla città comincia a diradarsi, lasciando spazio a un giorno timido e lattiginoso, e gli occhi di coloro che sono ancora vivi possono finalmente vedere quel che resta. Quel colossale niente…». All’alba del 28 dicembre 1908 una violentissima scossa di terremoto rade al suolo la città di Messina, cancellando dalle carte geografiche una delle più belle e prospere città del Regno d’Italia. L’alba nera è il romanzo che racconta i mesi precedenti la catastrofe, a partire dal giorno di ferragosto, quando l’intera città si ferma per la festa della Vara. Mentre migliaia di messinesi trascinano per le strade la statua dell’Assunta, l’omicidio di una giovane cameriera macchia la sacralità della festa. Incaricato delle indagini è il tenente dei carabinieri Marco Valerio Sestili, la cui ricerca della verità s’intreccia alle vicende di numerosi personaggi, legati l’uno all’altro come in un frenetico carosello: il giovane fornaio Rosario, l’enigmatico Ignazio Currò – tornato a Messina dopo diciassette anni trascorsi in America – e il barone Orfeo Torielli, simbolo di una nobiltà boccaccesca e sanguigna ormai in declino. Tra amanti e tradimenti, omertà e “poteri forti” che ostacolano la giustizia, a emergere come vera protagonista del romanzo è Messina stessa. Con una scrittura densa e avvincente, Mario Falcone dipinge l’affresco di un mondo che ci sembra oggi vicinissimo, coi suoi scandali e la sua corruzione, i suoi intrighi e i suoi vani affanni, e le mille storie personali destinate a essere inghiottite da un’apocalisse che, sola, rappresenterà una catartica occasione di rinascita e riscatto morale per i pochi sopravvissuti.
«L’inferno dura trentuno secondi. Solo trentuno secondi. E ora su Messina piove a dirotto. Una pioggia sporca, che inzuppa i pigiami e le carni. La terra di tanto in tanto è scossa dagli ultimi brividi, come una bestia trafitta nell’oscurità della sua tana. A un tratto, il fungo nero e denso che grava sulla città comincia a diradarsi, lasciando spazio a un giorno timido e lattiginoso, e gli occhi di coloro che sono ancora vivi possono finalmente vedere quel che resta. Quel colossale niente…». All’alba del 28 dicembre 1908 una violentissima scossa di terremoto rade al suolo la città di Messina, cancellando dalle carte geografiche una delle più belle e prospere città del Regno d’Italia. L’alba nera è il romanzo che racconta i mesi precedenti la catastrofe, a partire dal giorno di ferragosto, quando l’intera città si ferma per la festa della Vara. Mentre migliaia di messinesi trascinano per le strade la statua dell’Assunta, l’omicidio di una giovane cameriera macchia la sacralità della festa. Incaricato delle indagini è il tenente dei carabinieri Marco Valerio Sestili, la cui ricerca della verità s’intreccia alle vicende di numerosi personaggi, legati l’uno all’altro come in un frenetico carosello: il giovane fornaio Rosario, l’enigmatico Ignazio Currò – tornato a Messina dopo diciassette anni trascorsi in America – e il barone Orfeo Torielli, simbolo di una nobiltà boccaccesca e sanguigna ormai in declino. Tra amanti e tradimenti, omertà e “poteri forti” che ostacolano la giustizia, a emergere come vera protagonista del romanzo è Messina stessa. Con una scrittura densa e avvincente, Mario Falcone dipinge l’affresco di un mondo che ci sembra oggi vicinissimo, coi suoi scandali e la sua corruzione, i suoi intrighi e i suoi vani affanni, e le mille storie personali destinate a essere inghiottite da un’apocalisse che, sola, rappresenterà una catartica occasione di rinascita e riscatto morale per i pochi sopravvissuti.