Author: | Renato Brunetta | ISBN: | 9788849832112 |
Publisher: | Rubbettino Editore | Publication: | October 3, 2011 |
Imprint: | Rubbettino Editore | Language: | Italian |
Author: | Renato Brunetta |
ISBN: | 9788849832112 |
Publisher: | Rubbettino Editore |
Publication: | October 3, 2011 |
Imprint: | Rubbettino Editore |
Language: | Italian |
Gli anni della crisi si sono fatti lunghi, l’Italia ha vissuto una lunga stagione di perdita di competitività e due anni di recessione, eppure per Brunetta, economista ed europeista, continuano a essere anni d’occasioni. Purtroppo in buona parte mancate. Nell’Italia delle corporazioni e dei privilegi, nel Paese in cui i riformisti sono in minoranza, schiacciati dagli estremismi che non sono più neanche opposti, ma complici nella conservazione, la crisi avrebbe dovuto e potrebbe ancora offrire la forza per cambiare. L’insostenibilità dell’esistente è un’ottima ragione per aprire le porte al cambiamento. Perché questo avvenga, però, è necessario che ve ne sia coscienza collettiva e che nessuno pensi di salvarsi lasciando scivolare indietro il resto del Paese. Da noi, invece, sono ancora tanti quelli che lo credono, e il loro elevato numero testimonia non solo della miopia e dell’egoismo di cui sono testimoni, ma anche la sicurezza che si sbagliano. La crisi, diventa in questo libro, anche occasione per parlare dell’Italia, dell’Europa, dei governi passati e del futuro del nostro paese. Ne viene fuori un affresco composito che consente di cogliere le contraddizioni ma anche le grandi occasioni che questo particolare momento sembra offrire.
Gli anni della crisi si sono fatti lunghi, l’Italia ha vissuto una lunga stagione di perdita di competitività e due anni di recessione, eppure per Brunetta, economista ed europeista, continuano a essere anni d’occasioni. Purtroppo in buona parte mancate. Nell’Italia delle corporazioni e dei privilegi, nel Paese in cui i riformisti sono in minoranza, schiacciati dagli estremismi che non sono più neanche opposti, ma complici nella conservazione, la crisi avrebbe dovuto e potrebbe ancora offrire la forza per cambiare. L’insostenibilità dell’esistente è un’ottima ragione per aprire le porte al cambiamento. Perché questo avvenga, però, è necessario che ve ne sia coscienza collettiva e che nessuno pensi di salvarsi lasciando scivolare indietro il resto del Paese. Da noi, invece, sono ancora tanti quelli che lo credono, e il loro elevato numero testimonia non solo della miopia e dell’egoismo di cui sono testimoni, ma anche la sicurezza che si sbagliano. La crisi, diventa in questo libro, anche occasione per parlare dell’Italia, dell’Europa, dei governi passati e del futuro del nostro paese. Ne viene fuori un affresco composito che consente di cogliere le contraddizioni ma anche le grandi occasioni che questo particolare momento sembra offrire.