Author: | Pierluigi Pellini | ISBN: | 9788858122877 |
Publisher: | Editori Laterza | Publication: | October 1, 2015 |
Imprint: | Editori Laterza | Language: | Italian |
Author: | Pierluigi Pellini |
ISBN: | 9788858122877 |
Publisher: | Editori Laterza |
Publication: | October 1, 2015 |
Imprint: | Editori Laterza |
Language: | Italian |
Il lettore medio, catturato dalla suspense dell'intreccio, non di rado è portato a scorrere distrattamente, o addirittura a saltare, le descrizioni; i teorici della letteratura, impegnati nello studio dei personaggi e delle strutture temporali del racconto, spesso ignorano la presenza degli oggetti e le rappresentazioni spaziali nei testi letterari. La descrizione, decisamente, è la parente povera della narratologia, la disciplina che studia la costruzione dei testi narrativi. Eppure la grande originalità del romanzo ottocentesco sta proprio nell'aver promosso lo sfondo a primo piano, nell'aver posto al centro dell'attenzione quei dettagli materiali che non erano considerati degni, in precedenza, di apparire in letteratura; e le più interessanti sperimentazioni narrative del Novecento insistono proprio sulla centralità delle cose in un mondo ormai definitivamente mercificato. Questo volume di Pierluigi Pellini si presenta come una sintesi esauriente che, rifacendosi alle impostazioni metodologiche più aggiornate, restituisce alla descrizione quella dignità teorica e quell'importanza storica che i critici classicisti, idealisti e strutturalisti troppo spesso le hanno negato.Il testo è diviso in due parti. Nella prima vengono presentate le principali proposte teoriche sulla natura delle descrizioni in letteratura, da Aristotele a Roland Barthes. Nella seconda sono raccolti e commentati brani particolarmente significativi per l'analisi delle diverse pratiche descrittive, dall'omerico «scudo di Achille» alle avanguardie novecentesche, con particolare attenzione alla narrative dell'Ottocento. Concetti fondamentali per la comprensione del romanzo otto-novecentesco vengono così messi in discussione attraverso un percorso storico fra testi affascinanti, spesso accostati in modo inedito e sorprendente.
Il lettore medio, catturato dalla suspense dell'intreccio, non di rado è portato a scorrere distrattamente, o addirittura a saltare, le descrizioni; i teorici della letteratura, impegnati nello studio dei personaggi e delle strutture temporali del racconto, spesso ignorano la presenza degli oggetti e le rappresentazioni spaziali nei testi letterari. La descrizione, decisamente, è la parente povera della narratologia, la disciplina che studia la costruzione dei testi narrativi. Eppure la grande originalità del romanzo ottocentesco sta proprio nell'aver promosso lo sfondo a primo piano, nell'aver posto al centro dell'attenzione quei dettagli materiali che non erano considerati degni, in precedenza, di apparire in letteratura; e le più interessanti sperimentazioni narrative del Novecento insistono proprio sulla centralità delle cose in un mondo ormai definitivamente mercificato. Questo volume di Pierluigi Pellini si presenta come una sintesi esauriente che, rifacendosi alle impostazioni metodologiche più aggiornate, restituisce alla descrizione quella dignità teorica e quell'importanza storica che i critici classicisti, idealisti e strutturalisti troppo spesso le hanno negato.Il testo è diviso in due parti. Nella prima vengono presentate le principali proposte teoriche sulla natura delle descrizioni in letteratura, da Aristotele a Roland Barthes. Nella seconda sono raccolti e commentati brani particolarmente significativi per l'analisi delle diverse pratiche descrittive, dall'omerico «scudo di Achille» alle avanguardie novecentesche, con particolare attenzione alla narrative dell'Ottocento. Concetti fondamentali per la comprensione del romanzo otto-novecentesco vengono così messi in discussione attraverso un percorso storico fra testi affascinanti, spesso accostati in modo inedito e sorprendente.