Author: | Carlo Sini, Fabio Anibaldi | ISBN: | 9788865791639 |
Publisher: | Edizioni Gruppo Abele | Publication: | September 19, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Carlo Sini, Fabio Anibaldi |
ISBN: | 9788865791639 |
Publisher: | Edizioni Gruppo Abele |
Publication: | September 19, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Posto di fronte ai problemi del nostro tempo – a partire da quella crisi che emerge ormai come un redde rationem per l’intero Occidente – un filosofo mostra in concreto cosa significhi fare filosofia. Non solo riflettere sulle “cose”, ma chiedersi a quali condizioni sia possibile farlo. Da quale luogo parliamo? E che valore di verità hanno analisi che pretendono di parlare del mondo come se non fossero anche loro eventi del mondo? Il pensiero di Carlo Sini porta questa riflessione alle estreme conseguenze. Ed è perciò un esercizio etico prima che teoretico. Denunciare i paradossi delle scienze “oggettive” significa mettere in dubbio la nostra stessa consistenza di “soggetti”. Esercizio certo perturbante ma salutare, perché capace di aprire l’esistenza individuale alla coscienza della vita anonima che sempre ci abita: vita di tutti e di nessuno, libera dall’ipoteca dell’identità e dalle sue funeste ansie di possesso
Posto di fronte ai problemi del nostro tempo – a partire da quella crisi che emerge ormai come un redde rationem per l’intero Occidente – un filosofo mostra in concreto cosa significhi fare filosofia. Non solo riflettere sulle “cose”, ma chiedersi a quali condizioni sia possibile farlo. Da quale luogo parliamo? E che valore di verità hanno analisi che pretendono di parlare del mondo come se non fossero anche loro eventi del mondo? Il pensiero di Carlo Sini porta questa riflessione alle estreme conseguenze. Ed è perciò un esercizio etico prima che teoretico. Denunciare i paradossi delle scienze “oggettive” significa mettere in dubbio la nostra stessa consistenza di “soggetti”. Esercizio certo perturbante ma salutare, perché capace di aprire l’esistenza individuale alla coscienza della vita anonima che sempre ci abita: vita di tutti e di nessuno, libera dall’ipoteca dell’identità e dalle sue funeste ansie di possesso