Author: | a cura di Aljs Vignudelli | ISBN: | 9788870007251 |
Publisher: | Mucchi Editore | Publication: | October 12, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | a cura di Aljs Vignudelli |
ISBN: | 9788870007251 |
Publisher: | Mucchi Editore |
Publication: | October 12, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
L'idea di partenza delle Lectiones Magistrales era quella di andare in cerca, attraverso una serie di prestigiosi contributi scientifici, delle coordinate d’orientamento nell’àmbito di uno scenario in perpetua e non sempre intelligibile trasformazione. Infatti, alcune figure giuridiche hanno progressivamente manifestato singolari metamorfosi, divenendo talora irriconoscibili agli stessi parenti prossimi. Dalla libertà di manifestazione del pensiero, allora, ci si è trovati di fronte al diritto ad essere informati, che ne rappresenta, per certi versi, addirittura l'"opposto". Ed ancóra, un Parlamento originariamente "perno" del sistema, giorno dopo giorno parrebbe assistere inerme (e talora complice) a svariate "espropriazioni per pubblica utilità" da parte della Corte costituzionale, il tutto forse in coerenza con l’imperante Zeitgeist, eppur manifestamente a Costituzione invariata. Ma tutto ciò accarezza soltanto la superficie del problema, il quale, per converso, ha radici molto, molto più profonde, che affondano nella dimensione metodologica della concezione del diritto e, in particolare, della Costituzione. Più in generale, avanza inarrestabilmente l’esigenza di "ri-mappare" gli attuali punti cardinali poiché anche la rassicurante e familiare stella polare finisce per non essere (considerata) più "quella di una volta" agli occhi dei naviganti, ai quali, oggidì, viene semmai suggerito l'uso di una sorta di TomTom.
Ovviamente, problemi del genere non possono essere risolti a suon di Lectiones Magistrales. Tuttavia, con esse s’è cercato di creare perlomeno una piattaforma di confronto tra metodologie diverse, cercando di realizzare un verosimile "giro d’orizzonte" su una Comunità di studiosi, la quale, una volta di più, si trova di fronte alle sue cicliche "crisi culturali" e alla connessa emersione di miti stravaganti e non sempre raccomandabili dottrine. (Del tipo che, mutatis mutandis, ai primi del Novecento si sarebbe forse parlato d’una Trahison des Clercs…).
L'idea di partenza delle Lectiones Magistrales era quella di andare in cerca, attraverso una serie di prestigiosi contributi scientifici, delle coordinate d’orientamento nell’àmbito di uno scenario in perpetua e non sempre intelligibile trasformazione. Infatti, alcune figure giuridiche hanno progressivamente manifestato singolari metamorfosi, divenendo talora irriconoscibili agli stessi parenti prossimi. Dalla libertà di manifestazione del pensiero, allora, ci si è trovati di fronte al diritto ad essere informati, che ne rappresenta, per certi versi, addirittura l'"opposto". Ed ancóra, un Parlamento originariamente "perno" del sistema, giorno dopo giorno parrebbe assistere inerme (e talora complice) a svariate "espropriazioni per pubblica utilità" da parte della Corte costituzionale, il tutto forse in coerenza con l’imperante Zeitgeist, eppur manifestamente a Costituzione invariata. Ma tutto ciò accarezza soltanto la superficie del problema, il quale, per converso, ha radici molto, molto più profonde, che affondano nella dimensione metodologica della concezione del diritto e, in particolare, della Costituzione. Più in generale, avanza inarrestabilmente l’esigenza di "ri-mappare" gli attuali punti cardinali poiché anche la rassicurante e familiare stella polare finisce per non essere (considerata) più "quella di una volta" agli occhi dei naviganti, ai quali, oggidì, viene semmai suggerito l'uso di una sorta di TomTom.
Ovviamente, problemi del genere non possono essere risolti a suon di Lectiones Magistrales. Tuttavia, con esse s’è cercato di creare perlomeno una piattaforma di confronto tra metodologie diverse, cercando di realizzare un verosimile "giro d’orizzonte" su una Comunità di studiosi, la quale, una volta di più, si trova di fronte alle sue cicliche "crisi culturali" e alla connessa emersione di miti stravaganti e non sempre raccomandabili dottrine. (Del tipo che, mutatis mutandis, ai primi del Novecento si sarebbe forse parlato d’una Trahison des Clercs…).