Author: | Paolo Carlotti, Alessandro Camiz, Giuseppe Strappa | ISBN: | 9788849260816 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | December 21, 2016 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Paolo Carlotti, Alessandro Camiz, Giuseppe Strappa |
ISBN: | 9788849260816 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | December 21, 2016 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
Collana T+A Territori di Architettura diretta da Luigi Ramazzotti Questo volume indaga sul problema di come i piccoli centri storici possano non solo sopravvivere quali testimonianze di una straordinaria civiltà architettonica ma, soprattutto, avere un loro sviluppo alternativo alla metropoli. Propone di rivolgersi allo spazio antico per rivisitarlo con occhi nuovi, come fertile occasione di riflessione imposta dalla crisi e preludio ad un nuovo equilibrio tra territorio e città. Contro la tendenza ad indicare, per questi, un uso soprattutto abitativo, propone di restituire alle aree centrali la capacità di accogliere nuove strutture che nascano dalla specializzazione del tessuto, così come è sempre accaduto nella formazione della città italiana attraverso processi di “annodamento” edilizio e urbano. This text explores the question of how small old towns may survive as testimonies of an extraordinary architectural civilization and, above all, how we can adopt them as a development model alternative to that of the contemporary metropolis. It looks at the ancient space, by revisiting it with new eyes, as a fertile opportunity for a reflection imposed by the crisis, and as a prelude to a new equilibrium between the territory and the city. Against the tendency to propose the sole residential use for these towns, it suggests to reinstate in the central areas new structures arising from the specialization of urban fabrics, following the process of urban and building “knotting”, as has always happened in the history of Italian cities.
Collana T+A Territori di Architettura diretta da Luigi Ramazzotti Questo volume indaga sul problema di come i piccoli centri storici possano non solo sopravvivere quali testimonianze di una straordinaria civiltà architettonica ma, soprattutto, avere un loro sviluppo alternativo alla metropoli. Propone di rivolgersi allo spazio antico per rivisitarlo con occhi nuovi, come fertile occasione di riflessione imposta dalla crisi e preludio ad un nuovo equilibrio tra territorio e città. Contro la tendenza ad indicare, per questi, un uso soprattutto abitativo, propone di restituire alle aree centrali la capacità di accogliere nuove strutture che nascano dalla specializzazione del tessuto, così come è sempre accaduto nella formazione della città italiana attraverso processi di “annodamento” edilizio e urbano. This text explores the question of how small old towns may survive as testimonies of an extraordinary architectural civilization and, above all, how we can adopt them as a development model alternative to that of the contemporary metropolis. It looks at the ancient space, by revisiting it with new eyes, as a fertile opportunity for a reflection imposed by the crisis, and as a prelude to a new equilibrium between the territory and the city. Against the tendency to propose the sole residential use for these towns, it suggests to reinstate in the central areas new structures arising from the specialization of urban fabrics, following the process of urban and building “knotting”, as has always happened in the history of Italian cities.