Nei saggi raccolti in questo volume, Kerényi illumina i molteplici aspetti (simbolici, iconografici, letterari, mitici, rituali) attraverso cui prende corpo, così nelle culture preistoriche come in quelle antiche, medievali e moderne, la forma originaria del labirinto: segno enigmatico che ha affascinato e ossessionato il pensiero religioso, ma anche quello filosofico, psicologico, artistico, di ogni epoca. Per Kerényi l’immagine del labirinto va ricercata in una danza rituale e memoriale, viaggio iniziatico giù agli inferi, nel cui buio mistero occorre affondare per apprendere il moto del ritorno, la via della riemersione alla luce. Il viluppo di percorsi spezzati, con cui il mito greco volle raffigurare il misterioso teatro della lotta di Teseo contro il Minotauro, diviene così la più straordinaria e luminosa metafora della riflessione e della ricerca.
Nei saggi raccolti in questo volume, Kerényi illumina i molteplici aspetti (simbolici, iconografici, letterari, mitici, rituali) attraverso cui prende corpo, così nelle culture preistoriche come in quelle antiche, medievali e moderne, la forma originaria del labirinto: segno enigmatico che ha affascinato e ossessionato il pensiero religioso, ma anche quello filosofico, psicologico, artistico, di ogni epoca. Per Kerényi l’immagine del labirinto va ricercata in una danza rituale e memoriale, viaggio iniziatico giù agli inferi, nel cui buio mistero occorre affondare per apprendere il moto del ritorno, la via della riemersione alla luce. Il viluppo di percorsi spezzati, con cui il mito greco volle raffigurare il misterioso teatro della lotta di Teseo contro il Minotauro, diviene così la più straordinaria e luminosa metafora della riflessione e della ricerca.