Author: | Roberto Diodato | ISBN: | 9788810965566 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Publication: | April 2, 2014 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Language: | Italian |
Author: | Roberto Diodato |
ISBN: | 9788810965566 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Publication: | April 2, 2014 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Language: | Italian |
La diagnosi di una complessità sempre maggiore del mondo, della vita, dei fenomeni che toccano la nostra esistenza, e hanno la possibilità di deciderne il futuro, è ormai divenuta un luogo comune e con ciò ha perso la sua forza di allerta, di sfida e invito al pensiero. Quasi mimando i dati di fatto, anche il sapere si è scomposto e parcellizzato generando l'illusione che la specializzazione, accanita nella sua frammentazione, possa essere l'unico antidoto per riuscire a rimanere a galla nei mari inesplorati del nostro tempo. In questo modo la questione vitale dell'umano si giocherebbe sul piano della «quantità», dell'accumulo, e il problema rimarrebbe solo quello del semplice intreccio di una massa enorme di dati. Così facendo, però, sfugge all'attenzione il fatto cruciale, cioè che non disponiamo di un linguaggio e di un pensiero in grado di esprimere la realtà che le teorie vanno elaborando. Eppure quelle teorie pongono questioni e aprono orizzonti che dovrebbero essere cari all'esercizio di una ragione, tanto critica quanto appassionata, per il destino dell'uomo così come ci è stato consegnato dallo spirito umanistico della cultura europea.
La diagnosi di una complessità sempre maggiore del mondo, della vita, dei fenomeni che toccano la nostra esistenza, e hanno la possibilità di deciderne il futuro, è ormai divenuta un luogo comune e con ciò ha perso la sua forza di allerta, di sfida e invito al pensiero. Quasi mimando i dati di fatto, anche il sapere si è scomposto e parcellizzato generando l'illusione che la specializzazione, accanita nella sua frammentazione, possa essere l'unico antidoto per riuscire a rimanere a galla nei mari inesplorati del nostro tempo. In questo modo la questione vitale dell'umano si giocherebbe sul piano della «quantità», dell'accumulo, e il problema rimarrebbe solo quello del semplice intreccio di una massa enorme di dati. Così facendo, però, sfugge all'attenzione il fatto cruciale, cioè che non disponiamo di un linguaggio e di un pensiero in grado di esprimere la realtà che le teorie vanno elaborando. Eppure quelle teorie pongono questioni e aprono orizzonti che dovrebbero essere cari all'esercizio di una ragione, tanto critica quanto appassionata, per il destino dell'uomo così come ci è stato consegnato dallo spirito umanistico della cultura europea.