Santa Maria del Casale a Brindisi. Arte, politica e culto nel Salento angioino

Nonfiction, Art & Architecture, Art Technique, Art History, General Art
Cover of the book Santa Maria del Casale a Brindisi. Arte, politica e culto nel Salento angioino by Gaetano Curzi, Gangemi Editore
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Author: Gaetano Curzi ISBN: 9788849298291
Publisher: Gangemi Editore Publication: April 11, 2015
Imprint: Gangemi Editore Language: Italian
Author: Gaetano Curzi
ISBN: 9788849298291
Publisher: Gangemi Editore
Publication: April 11, 2015
Imprint: Gangemi Editore
Language: Italian

Fondata tra la fine del Duecento e gli inizi del secolo successivo, la chiesa, secondo la tradizione, venne concepita come una sorta di contenitore architettonico per inglobare una cappella preesistente che custodiva una miracolosa immagine della Vergine con il Bambino, trasferita nel Seicento sull'altare maggiore e perduta nel 1919 durante i restauri. Le superfici murarie sono connotate da un'elegante bicromia, ottenuta mediante l'impiego di pietra bianca e carparo, che in facciata disegna raffinati motivi geometrici ispirati alla tradizione antica ma anche a monumenti medievali pugliesi e della vicina Grecia. In sequenza fu avviata la decorazione pittorica che, nella prima fase, ebbe come protagonista Rinaldo da Taranto, autore del monumentale Giudizio universale in controfacciata. Nel corso del Trecento le pareti si ricoprirono di dipinti, spesso incorniciati da stemmi e temi araldici, attestando l'importanza dell'edificio per i sovrani napoletani, i principi di Taranto e molte eminenti famiglie dell'aristocrazia meridionale che si ponevano sotto la protezione della Madonna del Casale. In questo volume sono ricostruite analiticamente le vicende del cantiere architettonico e di quello pittorico, inquadrando le scelte progettuali e le conseguenti declinazioni formali nell'ambito della cultura angioina del Trecento e del clima politico e culturale del principato di Taranto, da sempre proiettato verso l'altra sponda dell'Adriatico dove Filippo I e i suoi successori rivendicarono territori vastissimi e titoli altisonanti, compreso quello di imperatori di Costantinopoli.

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Fondata tra la fine del Duecento e gli inizi del secolo successivo, la chiesa, secondo la tradizione, venne concepita come una sorta di contenitore architettonico per inglobare una cappella preesistente che custodiva una miracolosa immagine della Vergine con il Bambino, trasferita nel Seicento sull'altare maggiore e perduta nel 1919 durante i restauri. Le superfici murarie sono connotate da un'elegante bicromia, ottenuta mediante l'impiego di pietra bianca e carparo, che in facciata disegna raffinati motivi geometrici ispirati alla tradizione antica ma anche a monumenti medievali pugliesi e della vicina Grecia. In sequenza fu avviata la decorazione pittorica che, nella prima fase, ebbe come protagonista Rinaldo da Taranto, autore del monumentale Giudizio universale in controfacciata. Nel corso del Trecento le pareti si ricoprirono di dipinti, spesso incorniciati da stemmi e temi araldici, attestando l'importanza dell'edificio per i sovrani napoletani, i principi di Taranto e molte eminenti famiglie dell'aristocrazia meridionale che si ponevano sotto la protezione della Madonna del Casale. In questo volume sono ricostruite analiticamente le vicende del cantiere architettonico e di quello pittorico, inquadrando le scelte progettuali e le conseguenti declinazioni formali nell'ambito della cultura angioina del Trecento e del clima politico e culturale del principato di Taranto, da sempre proiettato verso l'altra sponda dell'Adriatico dove Filippo I e i suoi successori rivendicarono territori vastissimi e titoli altisonanti, compreso quello di imperatori di Costantinopoli.

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