STORIA DELLA DECADENZA E ROVINA DELL'IMPERO ROMANO

VOLUME NONO

Fiction & Literature, Historical
Cover of the book STORIA DELLA DECADENZA E ROVINA DELL'IMPERO ROMANO by EDOARDO GIBBON, NICCIA
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Author: EDOARDO GIBBON ISBN: 1230003293072
Publisher: NICCIA Publication: June 24, 2019
Imprint: Language: Italian
Author: EDOARDO GIBBON
ISBN: 1230003293072
Publisher: NICCIA
Publication: June 24, 2019
Imprint:
Language: Italian

STORIA

DELLA DECADENZA E ROVINA

DELL'IMPERO ROMANO

DI

EDOARDO GIBBON

VOLUME NONO

Leone IV, figlio di Costantino V, e padre di Costantino VI, fu debole di corpo e di spirito; e in tutto il suo regno non ebbe altro gran pensiero che la scelta del suo successore. Dallo zelo officioso dei suoi sudditi fu sollecitato perchè associasse all'Impero il giovine Costantino; l'Imperatore, che lo vedea deperire, s'arrese ai loro voti unanimi, dopo avere esaminato quest'alto affare con tutta l'attenzione che meritava. Costantino di soli cinque anni fu coronato insieme con sua madre Irene; e il consentimento nazionale fu consacrato con tutte le cerimonie le più acconce, per pompa e per apparecchio, ad abbacinare gli occhi dei Greci, o ad incatenarne le coscienze. I vari ordini dello Stato prestarono giuramento di fedeltà nel palazzo, nella chiesa, e nell'Ippodromo; invocarono i santi nomi del Figlio e della Madre di Dio: «Noi chiamiamo in testimonio Gesù Cristo, esclamarono essi, noi veglieremo alla sicurezza di Costantino, figlio di Leone; esporremo la nostra vita in suo servigio, e resteremo fedeli alla sua persona e alla sua posterità». Ripeterono quel giuramento sopra il legno della vera Croce, e l'atto della lor sommessione fu depositato sull'altare di Santa Sofia. Primi a fare questo giuramento, e primi a violarlo, furono i cinque figli avuti da Copronimo nel secondo matrimonio, e n'è ben singolare quanto tragica l'istoria. Per diritto di primogenitura erano esclusi dal trono, e dall'ingiustizia del fratello maggiore erano stati privati d'un legato di circa due milioni sterlini; non credettero essi, che potessero vani titoli essere un compenso di ricchezza e di potere, e quindi in diverse riprese cospirarono contro il nipote, sia avanti, sia dopo la morte del padre. Ebbero il perdono la prima volta; nella seconda furon condannati allo stato ecclesiastico; al terzo tradimento, Niceforo, il più anziano e il più colpevole, fu privato degli occhi, e con un gastigo riputato più dolce, fu tagliata la lingua a Cristoforo, a Niceta, ad Antimio, e ad Eudossio, suoi fratelli.

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STORIA

DELLA DECADENZA E ROVINA

DELL'IMPERO ROMANO

DI

EDOARDO GIBBON

VOLUME NONO

Leone IV, figlio di Costantino V, e padre di Costantino VI, fu debole di corpo e di spirito; e in tutto il suo regno non ebbe altro gran pensiero che la scelta del suo successore. Dallo zelo officioso dei suoi sudditi fu sollecitato perchè associasse all'Impero il giovine Costantino; l'Imperatore, che lo vedea deperire, s'arrese ai loro voti unanimi, dopo avere esaminato quest'alto affare con tutta l'attenzione che meritava. Costantino di soli cinque anni fu coronato insieme con sua madre Irene; e il consentimento nazionale fu consacrato con tutte le cerimonie le più acconce, per pompa e per apparecchio, ad abbacinare gli occhi dei Greci, o ad incatenarne le coscienze. I vari ordini dello Stato prestarono giuramento di fedeltà nel palazzo, nella chiesa, e nell'Ippodromo; invocarono i santi nomi del Figlio e della Madre di Dio: «Noi chiamiamo in testimonio Gesù Cristo, esclamarono essi, noi veglieremo alla sicurezza di Costantino, figlio di Leone; esporremo la nostra vita in suo servigio, e resteremo fedeli alla sua persona e alla sua posterità». Ripeterono quel giuramento sopra il legno della vera Croce, e l'atto della lor sommessione fu depositato sull'altare di Santa Sofia. Primi a fare questo giuramento, e primi a violarlo, furono i cinque figli avuti da Copronimo nel secondo matrimonio, e n'è ben singolare quanto tragica l'istoria. Per diritto di primogenitura erano esclusi dal trono, e dall'ingiustizia del fratello maggiore erano stati privati d'un legato di circa due milioni sterlini; non credettero essi, che potessero vani titoli essere un compenso di ricchezza e di potere, e quindi in diverse riprese cospirarono contro il nipote, sia avanti, sia dopo la morte del padre. Ebbero il perdono la prima volta; nella seconda furon condannati allo stato ecclesiastico; al terzo tradimento, Niceforo, il più anziano e il più colpevole, fu privato degli occhi, e con un gastigo riputato più dolce, fu tagliata la lingua a Cristoforo, a Niceta, ad Antimio, e ad Eudossio, suoi fratelli.

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