Author: | Nicola Antonetti | ISBN: | 9788849249002 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | November 28, 2017 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Nicola Antonetti |
ISBN: | 9788849249002 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | November 28, 2017 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
Luigi Sturzo al ritorno dal lungo esilio, nel settembre del 1946, avvertì subito che la sua prima responsabilità diveniva quella di dare uno specifico contributo alla nascita e all’affermazione del nuovo sistema democratico. Niente di nuovo nella sua vita, anche sotto il profilo dell’impegno culturale: la democrazia, come ideale condizione di convivenza e come insieme di strumenti e di regole per il governo, era sempre stata, pur nel variare delle stagioni politiche, l’obiettivo stabile di tutte le sue attività e di tutte le sue riflessioni. Anzi, della democrazia aveva elaborato via via una concezione pressoché sistemica e metapolitica: al giovane Gabriele De Rosa che, all’inizio degli anni Cinquanta, lo interrogò sul suo significato precisava che «la democrazia non significa partito e neppure politica, è solo la condizione e la premessa della politica»; in altre parole, per l’anziano sacerdote la democrazia è ciò per cui è possibile distinguere un sistema di convivenza tra uomini liberi e uguali nei diritti da ogni altro sistema. Per costruire un sistema idoneo allo sviluppo dello Stato di diritto nell’immediato dopoguerra era essenziale saldare il nesso tra democrazia e costituzione: a tal fine serviva una «sociologia» capace sia di comprendere la «società in concreto», sia di indirizzare l’azione degli individui.
Luigi Sturzo al ritorno dal lungo esilio, nel settembre del 1946, avvertì subito che la sua prima responsabilità diveniva quella di dare uno specifico contributo alla nascita e all’affermazione del nuovo sistema democratico. Niente di nuovo nella sua vita, anche sotto il profilo dell’impegno culturale: la democrazia, come ideale condizione di convivenza e come insieme di strumenti e di regole per il governo, era sempre stata, pur nel variare delle stagioni politiche, l’obiettivo stabile di tutte le sue attività e di tutte le sue riflessioni. Anzi, della democrazia aveva elaborato via via una concezione pressoché sistemica e metapolitica: al giovane Gabriele De Rosa che, all’inizio degli anni Cinquanta, lo interrogò sul suo significato precisava che «la democrazia non significa partito e neppure politica, è solo la condizione e la premessa della politica»; in altre parole, per l’anziano sacerdote la democrazia è ciò per cui è possibile distinguere un sistema di convivenza tra uomini liberi e uguali nei diritti da ogni altro sistema. Per costruire un sistema idoneo allo sviluppo dello Stato di diritto nell’immediato dopoguerra era essenziale saldare il nesso tra democrazia e costituzione: a tal fine serviva una «sociologia» capace sia di comprendere la «società in concreto», sia di indirizzare l’azione degli individui.