Unico scrittore nostrano capace di farsi leggere in Europa fra l’Otto e il Novecento, D’Annunzio gode all’estero di fama perfino maggiore che in patria. Patriota accesissimo e combattente coraggioso, D’Annunzio non è stato solo quel dandy modaiolo che ha riempito di sé le cronache, e neppure soltanto un grande letterato e poeta, ma un esteta autentico, cantore delle nostre radici greco-latine, al tempo stesso capofila dell’avanguardia e inventore, a suo modo, del moderno in Italia. Attratto dai nuovi mezzi come la fotografia, la stampa popolare, i fumetti, il cinematografo, D’Annunzio ha fatto di molti luoghi e paesaggi italiani vere icone artistico-culturali, ponendo le premesse per la loro valorizzazione turistica e inventando quelli che oggi definiremmo, ad esempio, i parchi letterari. Per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano il vate condusse battaglie decisive: pochi sanno delle sue iniziative a favore di restauri e recuperi di massimo rilievo, dal Foro romano ai mosaici di Ravenna, dalle torri di Bologna al centro storico di Firenze. Lo slancio e l’ardore nel costruire una coscienza culturale nazionale si sintetizza nel Vittoriale, la sua ultima dimora, dove, a fianco della memoria storica, sono sontuosamente rappresentate bellezze architettoniche, figurative e paesistiche italiane: "una biblioteca di pietre vive", come egli stesso ebbe a definirla.
Unico scrittore nostrano capace di farsi leggere in Europa fra l’Otto e il Novecento, D’Annunzio gode all’estero di fama perfino maggiore che in patria. Patriota accesissimo e combattente coraggioso, D’Annunzio non è stato solo quel dandy modaiolo che ha riempito di sé le cronache, e neppure soltanto un grande letterato e poeta, ma un esteta autentico, cantore delle nostre radici greco-latine, al tempo stesso capofila dell’avanguardia e inventore, a suo modo, del moderno in Italia. Attratto dai nuovi mezzi come la fotografia, la stampa popolare, i fumetti, il cinematografo, D’Annunzio ha fatto di molti luoghi e paesaggi italiani vere icone artistico-culturali, ponendo le premesse per la loro valorizzazione turistica e inventando quelli che oggi definiremmo, ad esempio, i parchi letterari. Per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano il vate condusse battaglie decisive: pochi sanno delle sue iniziative a favore di restauri e recuperi di massimo rilievo, dal Foro romano ai mosaici di Ravenna, dalle torri di Bologna al centro storico di Firenze. Lo slancio e l’ardore nel costruire una coscienza culturale nazionale si sintetizza nel Vittoriale, la sua ultima dimora, dove, a fianco della memoria storica, sono sontuosamente rappresentate bellezze architettoniche, figurative e paesistiche italiane: "una biblioteca di pietre vive", come egli stesso ebbe a definirla.