La condizione attuale vede una notevole difficoltà nell’individuare una civiltà musicale specificatamente europea, data l’ampia esportazione di musica del Vecchio continente in altre parti del mondo e la crescente presenza in Europa di musiche di altri Paesi, in un contesto quanto mai globale. Se la cultura musicale europea, dall’alto della sua statura, si affaccia al Novecento con enormi potenzialità di autoanalisi e decostruzione delle proprie tradizioni, al contempo emergono musiche recenti ancorate a luoghi – spesso colonie – connotate regionalmente e localmente La storia della musica europea del Novecento è dunque anche la storia di una relazione di alterità coloniale e postcoloniale. Tra le prime a comprendere e ospitare le musiche esotiche è la cultura francese, grazie alla formazione locale di un gusto ricettivo verso blues e habanera, jazz e musiche creole caraibiche, Gamelan e spiritual. Varie danze poi, come il tango argentino, diffondono l’interesse verso una cultura popolare distante dal folklore europeo, intrisa di sensualità e carica erotica sconosciute al gusto dell’ovest europeo e che influenzerà l’evoluzione della stessa musica popular europea. Persino un genere d’impronta prettamente regionale come la canzone napoletana riceve influenze dalla musica francese, afro-americana e latino-americana. E mentre i repertori di carattere popolare acquistano una sempre maggiore importanza, la musica colta raggiunge livelli di eccellenza con figure come Debussy, Ravel, Stravinskij, Ligeti, Murail e Goebbels, nemmeno loro scevri di contaminazioni straniere. Con questo ebook si vanno esplorando tutte le forme musicali che germogliano in Europa tra reciproche interrelazioni e sensibilità culturali assai diverse, e s’indaga la pratica musicale e i suoi significati a tutti i livelli, dalla musica colta, a quella popolare e giovanile, con attenzione alle sottili commistioni di linguaggi, fra danza, teatro, cinema e altre forme “sincretiche”, e alla relazione tra la musica del Novecento e la dimensione sociale.
La condizione attuale vede una notevole difficoltà nell’individuare una civiltà musicale specificatamente europea, data l’ampia esportazione di musica del Vecchio continente in altre parti del mondo e la crescente presenza in Europa di musiche di altri Paesi, in un contesto quanto mai globale. Se la cultura musicale europea, dall’alto della sua statura, si affaccia al Novecento con enormi potenzialità di autoanalisi e decostruzione delle proprie tradizioni, al contempo emergono musiche recenti ancorate a luoghi – spesso colonie – connotate regionalmente e localmente La storia della musica europea del Novecento è dunque anche la storia di una relazione di alterità coloniale e postcoloniale. Tra le prime a comprendere e ospitare le musiche esotiche è la cultura francese, grazie alla formazione locale di un gusto ricettivo verso blues e habanera, jazz e musiche creole caraibiche, Gamelan e spiritual. Varie danze poi, come il tango argentino, diffondono l’interesse verso una cultura popolare distante dal folklore europeo, intrisa di sensualità e carica erotica sconosciute al gusto dell’ovest europeo e che influenzerà l’evoluzione della stessa musica popular europea. Persino un genere d’impronta prettamente regionale come la canzone napoletana riceve influenze dalla musica francese, afro-americana e latino-americana. E mentre i repertori di carattere popolare acquistano una sempre maggiore importanza, la musica colta raggiunge livelli di eccellenza con figure come Debussy, Ravel, Stravinskij, Ligeti, Murail e Goebbels, nemmeno loro scevri di contaminazioni straniere. Con questo ebook si vanno esplorando tutte le forme musicali che germogliano in Europa tra reciproche interrelazioni e sensibilità culturali assai diverse, e s’indaga la pratica musicale e i suoi significati a tutti i livelli, dalla musica colta, a quella popolare e giovanile, con attenzione alle sottili commistioni di linguaggi, fra danza, teatro, cinema e altre forme “sincretiche”, e alla relazione tra la musica del Novecento e la dimensione sociale.