Author: | Antonio Rinaldis | ISBN: | 9788868303938 |
Publisher: | Imprimatur | Publication: | November 26, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Antonio Rinaldis |
ISBN: | 9788868303938 |
Publisher: | Imprimatur |
Publication: | November 26, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
«Il ricordo del male passato non può e non deve ridursi a retoriche manifestazioni in chiave celebrativa. Manifestazioni di questa natura sono i prodotti di una memoria statica, capace soltanto di dare corso a rievocazioni del male che rivelano una radicale sterilità.
Da esse occorre distinguere le forme di una memoria dinamica, preoccupata di tenere viva la consapevolezza del male al fine di favorire, semmai, la progettazione di un futuro diverso e migliore».
Bruno Segre
Il Treno della Memoria è nato nel 2005 da un’iniziativa dell’Associazione Terra del Fuoco per dare ai giovani un’opportunità di riflessione e di crescita.
Un insegnante e i suoi studenti compiono un viaggio della memoria da Torino ad Auschwitz e Birkenau con tappe a Budapest e a Cracovia, nei luoghi segnati dalla violenza nazista. Un romanzo corale, che si esprime nella forma del frammento, dell’impressione immediata e dell’emozione, dove momenti di riflessione e impegno si alternano con il divertimento e la voglia di comunicare, di essere e di giocare propri dei giovani.
Le testimonianze dei ragazzi, rese in forma di scritti sintetici e immediati, costituiscono il controcanto della visione del viaggio del professore: due mondi a confronto, quello dei giovani e quello dell’adulto, due sguardi su un doloroso passato e sui campi di sterminio, ma in generale sull’esperienza dei totalitarismi che hanno straziato il Novecento europeo.
Al di là delle analisi e delle considerazioni più documentate che sono state fornite sulla Shoah, le sensazioni visive, le emozioni che scaturiscono spontaneamente nel corso di quest’opera ci restituiscono un’idea più contemporanea e meno vaga dei campi di concentramento nazisti, come monito perché non accada più.
Antonio Rinaldis è insegnante di Filosofia in un liceo della provincia di Torino e docente a contratto all’Università di Milano. Ha pubblicato diversi saggi e romanzi, tra i quali: Sacro e Selvaggio in Albert Camus, La bellezza e il male (2008); L’empietà come degenerazione nichilistica del prometeismo (2010); La Parte Nascosta (2013); La Cage Invisible dans l’oeuvre de G. Brulotte, Montreal (2013); La desesperance comme chiffre de la stance dans le théâtre de Visniec, Dialogue Francophones, Timisoara (2013); Paesaggi del sacro in Albert Camus (2013); con Imprimatur ha pubblicato Esodati nel 2014.
«Il ricordo del male passato non può e non deve ridursi a retoriche manifestazioni in chiave celebrativa. Manifestazioni di questa natura sono i prodotti di una memoria statica, capace soltanto di dare corso a rievocazioni del male che rivelano una radicale sterilità.
Da esse occorre distinguere le forme di una memoria dinamica, preoccupata di tenere viva la consapevolezza del male al fine di favorire, semmai, la progettazione di un futuro diverso e migliore».
Bruno Segre
Il Treno della Memoria è nato nel 2005 da un’iniziativa dell’Associazione Terra del Fuoco per dare ai giovani un’opportunità di riflessione e di crescita.
Un insegnante e i suoi studenti compiono un viaggio della memoria da Torino ad Auschwitz e Birkenau con tappe a Budapest e a Cracovia, nei luoghi segnati dalla violenza nazista. Un romanzo corale, che si esprime nella forma del frammento, dell’impressione immediata e dell’emozione, dove momenti di riflessione e impegno si alternano con il divertimento e la voglia di comunicare, di essere e di giocare propri dei giovani.
Le testimonianze dei ragazzi, rese in forma di scritti sintetici e immediati, costituiscono il controcanto della visione del viaggio del professore: due mondi a confronto, quello dei giovani e quello dell’adulto, due sguardi su un doloroso passato e sui campi di sterminio, ma in generale sull’esperienza dei totalitarismi che hanno straziato il Novecento europeo.
Al di là delle analisi e delle considerazioni più documentate che sono state fornite sulla Shoah, le sensazioni visive, le emozioni che scaturiscono spontaneamente nel corso di quest’opera ci restituiscono un’idea più contemporanea e meno vaga dei campi di concentramento nazisti, come monito perché non accada più.
Antonio Rinaldis è insegnante di Filosofia in un liceo della provincia di Torino e docente a contratto all’Università di Milano. Ha pubblicato diversi saggi e romanzi, tra i quali: Sacro e Selvaggio in Albert Camus, La bellezza e il male (2008); L’empietà come degenerazione nichilistica del prometeismo (2010); La Parte Nascosta (2013); La Cage Invisible dans l’oeuvre de G. Brulotte, Montreal (2013); La desesperance comme chiffre de la stance dans le théâtre de Visniec, Dialogue Francophones, Timisoara (2013); Paesaggi del sacro in Albert Camus (2013); con Imprimatur ha pubblicato Esodati nel 2014.