Author: | James Redfield | ISBN: | 9788858107218 |
Publisher: | Editori Laterza | Publication: | December 19, 2012 |
Imprint: | Editori Laterza | Language: | Italian |
Author: | James Redfield |
ISBN: | 9788858107218 |
Publisher: | Editori Laterza |
Publication: | December 19, 2012 |
Imprint: | Editori Laterza |
Language: | Italian |
Cominciamo con un'assenza ben nota ma sconcertante: i Greci dell'età classica non ci hanno lasciato alcuna storia d'amore. L'intreccio che ci è più familiare, quello che si sviluppa quando «uno-incontra-una» e finisce con un «vissero-felici-e contenti», non trova posto nella letteratura greca prima del Dyskolos di Menandro, composto nel 316 a.C., sette anni dopo la morte di Alessandro il Grande. Naturalmente è possibile che alcune opere andate perdute l'Andromeda di Euripide, ad esempio seguissero quello schema, e non mancano alcune eccezioni in tal senso nelle opere che ci sono pervenute e che per lo più riguardano gli dei; nella nona Pitica di Pindaro, ad esempio, troviamo Apollo che corteggia la ninfa Cirene; e Omero allude alle avventure prematrimoniali di Zeus ed Era, «allora che d'amore la prima volta s'unirono / entrando nel letto, dei cari parenti all'oscuro» (Iliade, XIV, 295 sg., trad. Calzecchi Onesti). Resta valida tuttavia la regola generale, e ciò è tanto più sorprendente in quanto (a differenza della narrativa di tipo naturalistico) le storie d'amore sono diffuse in tutto il mondo e sono alla base di classici diversi tra loro quanto La storia del principe Genji, o il Sakuntala. E ancora, le storie d'amore costituiscono una parte importante del patrimonio comune delle fiabe popolari indoeuropee, sia che si tratti della storia del figlio ultimogenito che conquista la bella principessa sia che si narri della fanciulla sfortunata tratta in salvo dal suo splendido cavaliere.Acquista l'ebook e continua a leggere!
Cominciamo con un'assenza ben nota ma sconcertante: i Greci dell'età classica non ci hanno lasciato alcuna storia d'amore. L'intreccio che ci è più familiare, quello che si sviluppa quando «uno-incontra-una» e finisce con un «vissero-felici-e contenti», non trova posto nella letteratura greca prima del Dyskolos di Menandro, composto nel 316 a.C., sette anni dopo la morte di Alessandro il Grande. Naturalmente è possibile che alcune opere andate perdute l'Andromeda di Euripide, ad esempio seguissero quello schema, e non mancano alcune eccezioni in tal senso nelle opere che ci sono pervenute e che per lo più riguardano gli dei; nella nona Pitica di Pindaro, ad esempio, troviamo Apollo che corteggia la ninfa Cirene; e Omero allude alle avventure prematrimoniali di Zeus ed Era, «allora che d'amore la prima volta s'unirono / entrando nel letto, dei cari parenti all'oscuro» (Iliade, XIV, 295 sg., trad. Calzecchi Onesti). Resta valida tuttavia la regola generale, e ciò è tanto più sorprendente in quanto (a differenza della narrativa di tipo naturalistico) le storie d'amore sono diffuse in tutto il mondo e sono alla base di classici diversi tra loro quanto La storia del principe Genji, o il Sakuntala. E ancora, le storie d'amore costituiscono una parte importante del patrimonio comune delle fiabe popolari indoeuropee, sia che si tratti della storia del figlio ultimogenito che conquista la bella principessa sia che si narri della fanciulla sfortunata tratta in salvo dal suo splendido cavaliere.Acquista l'ebook e continua a leggere!