Author: | Maria Cristina Martin | ISBN: | 9788867721030 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture | Publication: | May 13, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Maria Cristina Martin |
ISBN: | 9788867721030 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture |
Publication: | May 13, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il testo presenta una ricerca su un campione di alunni della scuola primaria in cui sono state analizzate le rappresentazioni e l’immaginario dei bambini rispetto alla diversità culturale, agli stranieri e agli immigrati. In particolare l’indagine si è focalizzata su:
• gli atteggiamenti, i comportamenti e le valutazioni rispetto alla diversità;
• la percezione dello “straniero” e l’influenza di luoghi comuni, pregiudizi e stereotipi degli adulti;
• l’incidenza della continuità del contatto con gli immigrati;
• la lettura e le soluzioni prospettate dai bambini rispetto al fenomeno immigrazione;
• la significatività della partecipazione a uno scambio interculturale con l’altro lontano nella strutturazione di rappresentazioni mentali che possono costituire un filtro o una lente facilitatrice attraverso cui guardare l’altro, lo straniero, vicino e lontano.
La ricerca mette in luce che la scuola rappresenta l’unico luogo per il contatto e per l’incontro alla pari tra soggetti portatori di istanze culturali differenti. Essa si prospetta, dunque, come ambiente paradigmatico per iniziare a praticare la fatica e la ricchezza della convivenza, per attraversare le paure e i conflitti in forma protetta, per accettare la verità e la legittimità di un punto di vista differente senza sentirsi minacciati.
In questo difficile cammino non sono indifferenti il pensiero e le opinioni degli insegnanti, il loro ruolo di mediatori e facilitatori: qualsiasi attività svolta a scuola non è neutra, ma assume le connotazioni tacite, contenute nella visione del mondo dell’insegnante, dalla quale dipende il progetto educativo attuato quotidianamente, al di là di quanto viene proclamato. I bambini apprendono in modo “artigianale” gli atteggiamenti e i comportamenti degli adulti, loro punti di riferimento, più che i contenuti che gli stessi tentano di “trasmettere”.
Il testo presenta una ricerca su un campione di alunni della scuola primaria in cui sono state analizzate le rappresentazioni e l’immaginario dei bambini rispetto alla diversità culturale, agli stranieri e agli immigrati. In particolare l’indagine si è focalizzata su:
• gli atteggiamenti, i comportamenti e le valutazioni rispetto alla diversità;
• la percezione dello “straniero” e l’influenza di luoghi comuni, pregiudizi e stereotipi degli adulti;
• l’incidenza della continuità del contatto con gli immigrati;
• la lettura e le soluzioni prospettate dai bambini rispetto al fenomeno immigrazione;
• la significatività della partecipazione a uno scambio interculturale con l’altro lontano nella strutturazione di rappresentazioni mentali che possono costituire un filtro o una lente facilitatrice attraverso cui guardare l’altro, lo straniero, vicino e lontano.
La ricerca mette in luce che la scuola rappresenta l’unico luogo per il contatto e per l’incontro alla pari tra soggetti portatori di istanze culturali differenti. Essa si prospetta, dunque, come ambiente paradigmatico per iniziare a praticare la fatica e la ricchezza della convivenza, per attraversare le paure e i conflitti in forma protetta, per accettare la verità e la legittimità di un punto di vista differente senza sentirsi minacciati.
In questo difficile cammino non sono indifferenti il pensiero e le opinioni degli insegnanti, il loro ruolo di mediatori e facilitatori: qualsiasi attività svolta a scuola non è neutra, ma assume le connotazioni tacite, contenute nella visione del mondo dell’insegnante, dalla quale dipende il progetto educativo attuato quotidianamente, al di là di quanto viene proclamato. I bambini apprendono in modo “artigianale” gli atteggiamenti e i comportamenti degli adulti, loro punti di riferimento, più che i contenuti che gli stessi tentano di “trasmettere”.