Author: | Slavoj Žižek | ISBN: | 9788883538803 |
Publisher: | Meltemi | Publication: | July 13, 2018 |
Imprint: | Meltemi | Language: | Italian |
Author: | Slavoj Žižek |
ISBN: | 9788883538803 |
Publisher: | Meltemi |
Publication: | July 13, 2018 |
Imprint: | Meltemi |
Language: | Italian |
Come ci si può, oggi, sottrarre al profluvio di immagini, notizie, informazioni mediali, o persino realtà simulate? Dove si trova l’autenticità a cui ancorare definitivamente una ritrovata fede in noi stessi e nella realtà che ci circonda? Un tempo, dice Slavoj Žižek, le cose erano più semplici: si potevano criticare le forme ideologiche come “feticismo”, “illusioni”, “mistificazioni” proprio facendo appello al senso di realtà. Oggi, invece, occorre procedere al contrario: da quando la “realtà” che ci circonda ha assunto le fattezze postmoderne dell’informatizzazione digitale, e si è “virtualizzata”, occorre ritornare a criticarla partendo dal suo supplemento illusorio: dal lato dell’Immaginario. Uno dei compiti principali della filosofia oggi sarebbe dunque quello di criticare lo statuto dell’immaginario e il suo rapporto con la realtà. Se non che, con la sua ormai celebre capacità di rovesciamento dialettico, Slavoj Žižek ci indica ancora una volta con questo suo testo che le cose non stanno esattamente così. Infatti, la distinzione stessa tra realtà e fantasia, tra reale e immaginario, è una falsa distinzione – ed è irreale e immaginaria essa stessa. Intessendo con la consueta maestria il suo discorso di riferimenti filosofici “alti” – da San Tommaso a Kant e Hegel – e di argomenti ed esempi tratti dalla cultura di massa, persino quella meno “commestibile” (dalla pornografia cinematografica, al noir, alle chat-line), Žižek costruisce un’argomentazione serrata che prende in esame la struttura intersoggettiva della “fantasia”, gli immaginari politico-ideologici, l’enigma del feticismo contemporaneo, la libertà illusoria generata dal cyberspazio e, infine, il decisivo problema del Male. Nella sua forma apparentemente eterodossa, nell’eterogeneità dei suoi riferimenti, nel movimento “estremo” a cui sottopone i nostri abituali schemi di pensiero, questo di Žižek si rivela un testo fondamentale, un vero “classico” per imparare a ripensare i nostri dilemmi, tanto filosofici che quotidiani.
Come ci si può, oggi, sottrarre al profluvio di immagini, notizie, informazioni mediali, o persino realtà simulate? Dove si trova l’autenticità a cui ancorare definitivamente una ritrovata fede in noi stessi e nella realtà che ci circonda? Un tempo, dice Slavoj Žižek, le cose erano più semplici: si potevano criticare le forme ideologiche come “feticismo”, “illusioni”, “mistificazioni” proprio facendo appello al senso di realtà. Oggi, invece, occorre procedere al contrario: da quando la “realtà” che ci circonda ha assunto le fattezze postmoderne dell’informatizzazione digitale, e si è “virtualizzata”, occorre ritornare a criticarla partendo dal suo supplemento illusorio: dal lato dell’Immaginario. Uno dei compiti principali della filosofia oggi sarebbe dunque quello di criticare lo statuto dell’immaginario e il suo rapporto con la realtà. Se non che, con la sua ormai celebre capacità di rovesciamento dialettico, Slavoj Žižek ci indica ancora una volta con questo suo testo che le cose non stanno esattamente così. Infatti, la distinzione stessa tra realtà e fantasia, tra reale e immaginario, è una falsa distinzione – ed è irreale e immaginaria essa stessa. Intessendo con la consueta maestria il suo discorso di riferimenti filosofici “alti” – da San Tommaso a Kant e Hegel – e di argomenti ed esempi tratti dalla cultura di massa, persino quella meno “commestibile” (dalla pornografia cinematografica, al noir, alle chat-line), Žižek costruisce un’argomentazione serrata che prende in esame la struttura intersoggettiva della “fantasia”, gli immaginari politico-ideologici, l’enigma del feticismo contemporaneo, la libertà illusoria generata dal cyberspazio e, infine, il decisivo problema del Male. Nella sua forma apparentemente eterodossa, nell’eterogeneità dei suoi riferimenti, nel movimento “estremo” a cui sottopone i nostri abituali schemi di pensiero, questo di Žižek si rivela un testo fondamentale, un vero “classico” per imparare a ripensare i nostri dilemmi, tanto filosofici che quotidiani.