Author: | Alessandro Bartoletti | ISBN: | 9788862209519 |
Publisher: | Ponte alle Grazie | Publication: | May 30, 2013 |
Imprint: | Ponte alle Grazie | Language: | Italian |
Author: | Alessandro Bartoletti |
ISBN: | 9788862209519 |
Publisher: | Ponte alle Grazie |
Publication: | May 30, 2013 |
Imprint: | Ponte alle Grazie |
Language: | Italian |
Chi non si è mai sentito terrorizzato il giorno prima di un’interrogazione o di un compito in classe, o non si è mai fatto prendere dal panico di fronte alle domande di un professore universitario particolarmente pignolo? E quante volte ci sarà capitato di leggere e rileggere un libro di testo senza riuscire a capirne o a ricordarne il contenuto? Tutti, o quasi, abbiamo sperimentato almeno in un’occasione il «blocco dello studente». Ma ci sono casi in cui una semplice difficoltà nello studio o in certe situazioni della vita scolastica si trasforma in un problema apparentemente insolubile, nonostante gli sforzi dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti. Questo libro propone l’applicazione della terapia breve strategica elaborata da Paul Watzlawick e Giorgio Nardone alle difficoltà degli studenti, spesso intrecciate in modo più o meno profondo allo spettro patologico che include le fobie e il disturbo ossessivo-compulsivo. Dalle «tentate soluzioni» dei genitori di fronte ai deludenti risultati scolastici del figlio – fra cui gli intramontabili «Impegnati!», «Studia di più!» – alle strategie e agli stratagemmi terapeutici più raffinati, l’autore introduce fra i banchi di scuola un approccio paradossale e persino disarmante, ma proprio per questo in grado di aggirare i «blocchi» nell’apprendimento, dall’ansia di fronte a professori e commissioni d’esame alle trappole del perfezionismo «compulsivo», fino all’abbandono degli studi. Oltre a un resoconto teorico degli aspetti psicologici, sociologici e familiari di un ambito d’intervento così peculiare, viene dato ampio spazio alla casistica clinica, da sempre vero banco di prova della «tecnologia» strategica e della capacità del terapeuta di adattarsi al problema di ciascun paziente. In fondo, imparare a cavarsela a scuola è forse l’investimento più prezioso che possiamo fare: perché nella vita, si sa, gli esami non finiscono mai.
Chi non si è mai sentito terrorizzato il giorno prima di un’interrogazione o di un compito in classe, o non si è mai fatto prendere dal panico di fronte alle domande di un professore universitario particolarmente pignolo? E quante volte ci sarà capitato di leggere e rileggere un libro di testo senza riuscire a capirne o a ricordarne il contenuto? Tutti, o quasi, abbiamo sperimentato almeno in un’occasione il «blocco dello studente». Ma ci sono casi in cui una semplice difficoltà nello studio o in certe situazioni della vita scolastica si trasforma in un problema apparentemente insolubile, nonostante gli sforzi dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti. Questo libro propone l’applicazione della terapia breve strategica elaborata da Paul Watzlawick e Giorgio Nardone alle difficoltà degli studenti, spesso intrecciate in modo più o meno profondo allo spettro patologico che include le fobie e il disturbo ossessivo-compulsivo. Dalle «tentate soluzioni» dei genitori di fronte ai deludenti risultati scolastici del figlio – fra cui gli intramontabili «Impegnati!», «Studia di più!» – alle strategie e agli stratagemmi terapeutici più raffinati, l’autore introduce fra i banchi di scuola un approccio paradossale e persino disarmante, ma proprio per questo in grado di aggirare i «blocchi» nell’apprendimento, dall’ansia di fronte a professori e commissioni d’esame alle trappole del perfezionismo «compulsivo», fino all’abbandono degli studi. Oltre a un resoconto teorico degli aspetti psicologici, sociologici e familiari di un ambito d’intervento così peculiare, viene dato ampio spazio alla casistica clinica, da sempre vero banco di prova della «tecnologia» strategica e della capacità del terapeuta di adattarsi al problema di ciascun paziente. In fondo, imparare a cavarsela a scuola è forse l’investimento più prezioso che possiamo fare: perché nella vita, si sa, gli esami non finiscono mai.