Author: | Paolo Balmas, Carmelo Cipriani, Caterina Mambrini, Martina Soricaro, Maria Vinella | ISBN: | 9788849248098 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | April 18, 2017 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Paolo Balmas, Carmelo Cipriani, Caterina Mambrini, Martina Soricaro, Maria Vinella |
ISBN: | 9788849248098 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | April 18, 2017 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
Lucia Rotundo presenta una significativa selezione di opere della sua più recente ricerca. Un viaggio poetico tra passato e presente che attraversa anche la storia di Galeata, stigmatizzando una “nuova” storia, ovvero quella del presente. Scrive Paolo Balmas, nella presentazione in catalogo, “che i frammenti della Rotundo abbiano cominciato a mostrarci anche la loro struttura organica, le loro possibili forme di combinazione o di contaminazione con altri elementi ed altre materie e da ultimo la loro flessibilità e disponibilità a trasformarsi in metafore o simboli di eventi più complessi resi comunque possibili proprio dalle loro qualità di base. Ritroviamo così le lastre da cui eravamo partiti rinominate come “cristalli” e sovrapposte a racchiudere piccoli manufatti secondo modalità che richiamano non il reperto naturalistico ma il ricordo di famiglia, o ancora trasformate in contenitori cilindrici aperti verso l’alto simili alle offerte votive tipiche della religiosità contadina e molto altro ancora sempre e comunque nella logica della crescita e della trasformazione che partendo dalle tecniche del quotidiano, allude ad una partecipazione corale ma silenziosa all’affermarsi non tanto di questo o quello stile storico quanto di uno stile di vita tenace, volitivo forse anche per certi versi rinunciatario, ma mai volgare o prevaricatorio.” (…) Lucia Rotundo – scrive Caterina Mambrini – ha messo a segno, così, un suo personale percorso che si muove sul piano del confronto con la storia, con il reperto archeologico e l’interpretazione plastica, scultorea che da esso deriva. Cristalli, bronzi, pietre, ramoscelli ed altri materiali trovano un equilibrio che è compositivo, ma ancor più semantico, con i pezzi in cui si coaugola la storia antica del nostro territorio; equilibrio sapiente e calibrato in cui materia e forma si bilanciano racchiudendo in sé l’urgenza dell'istinto e la forza della ragione. L'intervento artistico, il dialogo intrapreso negli spazi del museo di Galeata, si trasforma in un itinerario cognitivo scandito da forme purificate, frammenti preziosi, lucori inaspettati.
Lucia Rotundo presenta una significativa selezione di opere della sua più recente ricerca. Un viaggio poetico tra passato e presente che attraversa anche la storia di Galeata, stigmatizzando una “nuova” storia, ovvero quella del presente. Scrive Paolo Balmas, nella presentazione in catalogo, “che i frammenti della Rotundo abbiano cominciato a mostrarci anche la loro struttura organica, le loro possibili forme di combinazione o di contaminazione con altri elementi ed altre materie e da ultimo la loro flessibilità e disponibilità a trasformarsi in metafore o simboli di eventi più complessi resi comunque possibili proprio dalle loro qualità di base. Ritroviamo così le lastre da cui eravamo partiti rinominate come “cristalli” e sovrapposte a racchiudere piccoli manufatti secondo modalità che richiamano non il reperto naturalistico ma il ricordo di famiglia, o ancora trasformate in contenitori cilindrici aperti verso l’alto simili alle offerte votive tipiche della religiosità contadina e molto altro ancora sempre e comunque nella logica della crescita e della trasformazione che partendo dalle tecniche del quotidiano, allude ad una partecipazione corale ma silenziosa all’affermarsi non tanto di questo o quello stile storico quanto di uno stile di vita tenace, volitivo forse anche per certi versi rinunciatario, ma mai volgare o prevaricatorio.” (…) Lucia Rotundo – scrive Caterina Mambrini – ha messo a segno, così, un suo personale percorso che si muove sul piano del confronto con la storia, con il reperto archeologico e l’interpretazione plastica, scultorea che da esso deriva. Cristalli, bronzi, pietre, ramoscelli ed altri materiali trovano un equilibrio che è compositivo, ma ancor più semantico, con i pezzi in cui si coaugola la storia antica del nostro territorio; equilibrio sapiente e calibrato in cui materia e forma si bilanciano racchiudendo in sé l’urgenza dell'istinto e la forza della ragione. L'intervento artistico, il dialogo intrapreso negli spazi del museo di Galeata, si trasforma in un itinerario cognitivo scandito da forme purificate, frammenti preziosi, lucori inaspettati.