Author: | Romolo Perrotta, Claudia Ammendola, Tina Diodati | ISBN: | 9788867722068 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture | Publication: | April 3, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Romolo Perrotta, Claudia Ammendola, Tina Diodati |
ISBN: | 9788867722068 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture |
Publication: | April 3, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Nonostante i progressi tecnologici e lo stato del cosiddetto elevato “benessere” di alcune nazioni, l’umanità soffre il peso di fortissime e inaccettabili contraddizioni. Il tentativo di condurre l’intera umanità sotto l’egida di un’unica istituzione, effettivamente garante dei diritti di ogni individuo, è culminato storicamente nelle Nazioni Unite, le quali, però, a loro volta, presentano considerevoli limiti. Ai limiti delle Nazioni Unite e per far fronte con maggiore efficacia ai problemi planetarî, risponde la teorizzazione di un Parlamento mondiale (M. Capanna, J. Galtung, G. Monbiot): un’istituzione nuova, necessaria, effettivamente democratica e, soprattutto, funzionante. Nella piccola Università della Calabria, un gruppo di studenti crede che si possa dare inizio a un processo di sensibilizzazione e di divulgazione dell’idea di un Parlamento mondiale e propone un sondaggio planetario; i risultati del sondaggio, abbastanza articolati, risultano molto interessanti e soprattutto utili a capire che l’istituzione di un Parlamento mondiale è non solo possibile, ma oramai necessaria. V’è dunque un punto di partenza, dato dalle Nazioni Unite, da molte realtà internazionali del volontariato o dell’associazionismo, ma il cammino da fare è tutto davanti, a cominciare dalle piccole realtà e da un processo di sensibilizzazione, conoscenza, divulgazione, discussione e confronto.
Nonostante i progressi tecnologici e lo stato del cosiddetto elevato “benessere” di alcune nazioni, l’umanità soffre il peso di fortissime e inaccettabili contraddizioni. Il tentativo di condurre l’intera umanità sotto l’egida di un’unica istituzione, effettivamente garante dei diritti di ogni individuo, è culminato storicamente nelle Nazioni Unite, le quali, però, a loro volta, presentano considerevoli limiti. Ai limiti delle Nazioni Unite e per far fronte con maggiore efficacia ai problemi planetarî, risponde la teorizzazione di un Parlamento mondiale (M. Capanna, J. Galtung, G. Monbiot): un’istituzione nuova, necessaria, effettivamente democratica e, soprattutto, funzionante. Nella piccola Università della Calabria, un gruppo di studenti crede che si possa dare inizio a un processo di sensibilizzazione e di divulgazione dell’idea di un Parlamento mondiale e propone un sondaggio planetario; i risultati del sondaggio, abbastanza articolati, risultano molto interessanti e soprattutto utili a capire che l’istituzione di un Parlamento mondiale è non solo possibile, ma oramai necessaria. V’è dunque un punto di partenza, dato dalle Nazioni Unite, da molte realtà internazionali del volontariato o dell’associazionismo, ma il cammino da fare è tutto davanti, a cominciare dalle piccole realtà e da un processo di sensibilizzazione, conoscenza, divulgazione, discussione e confronto.