Author: | Francesco Benozzo | ISBN: | 9788869731273 |
Publisher: | Salerno Editrice | Publication: | November 29, 2015 |
Imprint: | Salerno Editrice | Language: | Italian |
Author: | Francesco Benozzo |
ISBN: | 9788869731273 |
Publisher: | Salerno Editrice |
Publication: | November 29, 2015 |
Imprint: | Salerno Editrice |
Language: | Italian |
La figura complessa e per molti versi affascinante di Giosue Carducci (1835-1907) viene attentamente delineata in queste pagine dagli anni giovanili passati in Lunigiana e Maremma fino all’approdo, ancora giovanissimo, a Bologna, dove insegnò Letteratura italiana e Filologia romanza all’Università. Poeta, professore, filologo, uomo pubblico dell’Italia risorgimentale, egli resta ancora oggi un personaggio piú frainteso che letto. Lontano dagli stereotipi critici che hanno appiattito e museificato, a partire dalle antologie scolastiche, l’immagine di Carducci, l’autore restituisce qui il profilo di un poeta e prosatore sfaccettato e inquieto, non di rado notturno e umbratile, irriducibilmente anarchico e libertario, e sempre attuale in quanto fieramente inattuale: un poeta europeo in bilico tra slanci polemici e rêverie crepuscolare, a cui Nietzsche pensò di affidare la diffusione dei propri scritti polemici e anticlericali. Unico tra i nostri scrittori dell’epoca a essere tradotto subito in diverse lingue, egli fu preferito come Premio Nobel, nel 1906, a scrittori e poeti quali Mark Twain, Rainer Maria Rilke, Henry James e Lev Tolstòj: un riconoscimento al ruolo della sua produzione poetica, classicamente innovativa.
La figura complessa e per molti versi affascinante di Giosue Carducci (1835-1907) viene attentamente delineata in queste pagine dagli anni giovanili passati in Lunigiana e Maremma fino all’approdo, ancora giovanissimo, a Bologna, dove insegnò Letteratura italiana e Filologia romanza all’Università. Poeta, professore, filologo, uomo pubblico dell’Italia risorgimentale, egli resta ancora oggi un personaggio piú frainteso che letto. Lontano dagli stereotipi critici che hanno appiattito e museificato, a partire dalle antologie scolastiche, l’immagine di Carducci, l’autore restituisce qui il profilo di un poeta e prosatore sfaccettato e inquieto, non di rado notturno e umbratile, irriducibilmente anarchico e libertario, e sempre attuale in quanto fieramente inattuale: un poeta europeo in bilico tra slanci polemici e rêverie crepuscolare, a cui Nietzsche pensò di affidare la diffusione dei propri scritti polemici e anticlericali. Unico tra i nostri scrittori dell’epoca a essere tradotto subito in diverse lingue, egli fu preferito come Premio Nobel, nel 1906, a scrittori e poeti quali Mark Twain, Rainer Maria Rilke, Henry James e Lev Tolstòj: un riconoscimento al ruolo della sua produzione poetica, classicamente innovativa.