Author: | Mauro Beltrami | ISBN: | 9788867722198 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture | Publication: | September 21, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Mauro Beltrami |
ISBN: | 9788867722198 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture |
Publication: | September 21, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
L’idea di base di questo libro, dedicato all’estetica di Pavel Florenskij, è che proprio qui, meglio che altrove, è possibile cogliere quel senso di unità che pervade tutta la sua opera. La dimensione sensibile, e quindi estetica, dell’esistenza è ben lontana dal causare punti di vista soggettivi, psicologistici e reciprocamente intercambiabili tra loro, secondo il piacere personale. In maniera ben più decisiva, essa conferisce alla conoscenza quello statuto di verità che, per il nostro autore, non può prescindere dai canoni della “concretezza” e dell’“oggettività”, ma soprattutto non può escludere quella matrice ontologica solo all’interno della quale ogni singolo individuo viene reintegrato, con tutto il suo essere. Il sentire, così come il percepire, divengono espressione di una relazione partecipativa che, dal punto di vista del soggetto, si traduce interamente nel suo sentirsi-parte-di, nell’essere-parte-di. Il passaggio dal piano fisico, espresso come campo (delle forze agenti), a quello estetico, configurato come ambiente, implica per il soggetto l’esposizione a zone d’influenza che egli deve imparare a percepire sempre più consapevolmente; è questa consapevolezza che designa infatti, nel suo significato essenziale, il senso della partecipazione.
Tra ontologia, estetica ed epistemologia non esistono sostanziali soluzioni di continuità ma, nell’opera generale di Pavel Florenskij, rappresentano tre differenti stadi dello stesso processo tramite cui le radici metafisiche dell’individuo vengono messe in comunicazione con i frutti del suo stesso fare e del suo stesso pensare.
L’idea di base di questo libro, dedicato all’estetica di Pavel Florenskij, è che proprio qui, meglio che altrove, è possibile cogliere quel senso di unità che pervade tutta la sua opera. La dimensione sensibile, e quindi estetica, dell’esistenza è ben lontana dal causare punti di vista soggettivi, psicologistici e reciprocamente intercambiabili tra loro, secondo il piacere personale. In maniera ben più decisiva, essa conferisce alla conoscenza quello statuto di verità che, per il nostro autore, non può prescindere dai canoni della “concretezza” e dell’“oggettività”, ma soprattutto non può escludere quella matrice ontologica solo all’interno della quale ogni singolo individuo viene reintegrato, con tutto il suo essere. Il sentire, così come il percepire, divengono espressione di una relazione partecipativa che, dal punto di vista del soggetto, si traduce interamente nel suo sentirsi-parte-di, nell’essere-parte-di. Il passaggio dal piano fisico, espresso come campo (delle forze agenti), a quello estetico, configurato come ambiente, implica per il soggetto l’esposizione a zone d’influenza che egli deve imparare a percepire sempre più consapevolmente; è questa consapevolezza che designa infatti, nel suo significato essenziale, il senso della partecipazione.
Tra ontologia, estetica ed epistemologia non esistono sostanziali soluzioni di continuità ma, nell’opera generale di Pavel Florenskij, rappresentano tre differenti stadi dello stesso processo tramite cui le radici metafisiche dell’individuo vengono messe in comunicazione con i frutti del suo stesso fare e del suo stesso pensare.