Gli spazi dell'anima

Nonfiction, Religion & Spirituality, Philosophy, Aesthetics, Fiction & Literature, Literary Theory & Criticism, Theory, History
Cover of the book Gli spazi dell'anima by Lionello Sozzi, Bollati Boringhieri
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Lionello Sozzi ISBN: 9788833970943
Publisher: Bollati Boringhieri Publication: July 21, 2011
Imprint: Bollati Boringhieri Language: Italian
Author: Lionello Sozzi
ISBN: 9788833970943
Publisher: Bollati Boringhieri
Publication: July 21, 2011
Imprint: Bollati Boringhieri
Language: Italian
L'anima ama gli spazi. Non sappiamo che cosa sia questa entità o se esista davvero, nonostante l'enorme messe di dottrine e credenze al riguardo. Constatiamo però che da sempre scrittori, filosofi, teologi e artisti la rappresentano attraverso immagini spaziali. È la più evidente e feconda delle contraddizioni che incontriamo riflettendo sull'anima: ciò che l'etimologia vorrebbe soffio vitale, iridescenza, pura energia dinamica, si affaccia alla nostra fantasia nelle forme statiche dello spazio. L'inadeguatezza umana - rilevata da Leopardi - a parlarne in termini solo spirituali ha alimentato per secoli i simboli e le metafore che Lionello Sozzi censisce in un amplissimo e illuminante regesto. Sotto la sua guida, ci aggiriamo pieni di meraviglia in una foresta di ambivalenze, dove interno ed esterno, superficie e profondità, chiusura e apertura, angustia e infinitezza si scambiano spesso significati e tipologie. I luoghi dell'interiorità hanno la consistenza della pietra o la scivolosità del baratro, sono avvolti dalle tenebre o rifulgono di luce divina, imprigionano la mente o schiudono interi orizzonti. Il senso univoco dell'acropoli inespugnabile cara alla tradizione stoica o del castello intimo di Teresa d'Avila si incrina modernamente e sopravvive in Flaubert solo spartendo la sua regalità con l'immagine prosaica del retrobottega, a cui ricorse già Montaigne per alludere alla zona franca che ciascuno preserva in sé. Nel viaggio verticale dentro il proprio abisso si può approdare all'equivoco «splendido ritiro» della Gertrude manzoniana, inciampare nelle «inutili macerie» di Montale, contemplare il «cielo interiore» intravisto da Schelling. Ma nessuno scandaglio è così desolato da rinunciare a una qualche spazialità. Anche il vuoto è un arredo dell'anima.
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
L'anima ama gli spazi. Non sappiamo che cosa sia questa entità o se esista davvero, nonostante l'enorme messe di dottrine e credenze al riguardo. Constatiamo però che da sempre scrittori, filosofi, teologi e artisti la rappresentano attraverso immagini spaziali. È la più evidente e feconda delle contraddizioni che incontriamo riflettendo sull'anima: ciò che l'etimologia vorrebbe soffio vitale, iridescenza, pura energia dinamica, si affaccia alla nostra fantasia nelle forme statiche dello spazio. L'inadeguatezza umana - rilevata da Leopardi - a parlarne in termini solo spirituali ha alimentato per secoli i simboli e le metafore che Lionello Sozzi censisce in un amplissimo e illuminante regesto. Sotto la sua guida, ci aggiriamo pieni di meraviglia in una foresta di ambivalenze, dove interno ed esterno, superficie e profondità, chiusura e apertura, angustia e infinitezza si scambiano spesso significati e tipologie. I luoghi dell'interiorità hanno la consistenza della pietra o la scivolosità del baratro, sono avvolti dalle tenebre o rifulgono di luce divina, imprigionano la mente o schiudono interi orizzonti. Il senso univoco dell'acropoli inespugnabile cara alla tradizione stoica o del castello intimo di Teresa d'Avila si incrina modernamente e sopravvive in Flaubert solo spartendo la sua regalità con l'immagine prosaica del retrobottega, a cui ricorse già Montaigne per alludere alla zona franca che ciascuno preserva in sé. Nel viaggio verticale dentro il proprio abisso si può approdare all'equivoco «splendido ritiro» della Gertrude manzoniana, inciampare nelle «inutili macerie» di Montale, contemplare il «cielo interiore» intravisto da Schelling. Ma nessuno scandaglio è così desolato da rinunciare a una qualche spazialità. Anche il vuoto è un arredo dell'anima.

More books from Bollati Boringhieri

Cover of the book Tecnica della psicoanalisi by Lionello Sozzi
Cover of the book Dopo Holocaust, 1979 by Lionello Sozzi
Cover of the book Opere vol. 7 by Lionello Sozzi
Cover of the book Il femminile nella fiaba by Lionello Sozzi
Cover of the book Il gesto di Ettore by Lionello Sozzi
Cover of the book Relatività: esposizione divulgativa by Lionello Sozzi
Cover of the book La donna del piano di sopra by Lionello Sozzi
Cover of the book Autoritratto dell'immondizia by Lionello Sozzi
Cover of the book I figli dell'imperatore by Lionello Sozzi
Cover of the book La vita segreta dei semi by Lionello Sozzi
Cover of the book Le menzogne del Web by Lionello Sozzi
Cover of the book La forza della specificità in psicoterapia by Lionello Sozzi
Cover of the book Acrobazie in bici by Lionello Sozzi
Cover of the book Casi clinici 3: Dora by Lionello Sozzi
Cover of the book L'ultima favola russa by Lionello Sozzi
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy