Author: | Virginia Woolf, Corriere della Sera | ISBN: | 9788861266735 |
Publisher: | Corriere della Sera | Publication: | November 22, 2013 |
Imprint: | Corriere della Sera | Language: | Italian |
Author: | Virginia Woolf, Corriere della Sera |
ISBN: | 9788861266735 |
Publisher: | Corriere della Sera |
Publication: | November 22, 2013 |
Imprint: | Corriere della Sera |
Language: | Italian |
Perché, quando a ottobre ricomincia la stagione letteraria, gli editori non riescono mai a fornirci un capolavoro? La domanda che Virginia Woolf pose al suo pubblico della sua lezione alla Cambridge University nel 1924 non ha perso di rilevanza, quasi un secolo dopo. La risposta che fornisce poggia sul problema della costruzione del personaggio: gli scrittori contemporanei, sosteneva già all'epoca il coro unanime dei critici, non sono in grado di crearne di realistici. Ma mentre concorda sull'effetto, Woolf dissente sulla causa: non sono gli scrittori a essere cambiati, dice, sono i tempi; e gli strumenti di lavoro, forgiati dai romanzieri dell'epoca precedente, non sono più adeguati. Urge trovarne di nuovi, costruire nuove convenzioni per arrivare a quella "intimità" con il lettore che costituisce il fine ultimo del lavoro di scrittura. E per fare questo occorre ripartire da quella Mrs Brown, da quella signora dimessa che Woolf incontra in treno e che apre davanti a lei gli scenari vertiginosi di una nuova storia. Fuor di metafora, occorre armarsi di nuova pazienza e imparare daccapo a raccontare quel personaggio incontrato per caso, lo spunto che si impone all'attenzione dell'autore e lo muove con la sua irresistibile capacità di seduzione a trasformarlo in letteratura, per diventare Ulisse, la Regina Vittoria, o Prufrock. Per diventare il protagonista del romanzo che rimarrà con noi tutta la vita.
Perché, quando a ottobre ricomincia la stagione letteraria, gli editori non riescono mai a fornirci un capolavoro? La domanda che Virginia Woolf pose al suo pubblico della sua lezione alla Cambridge University nel 1924 non ha perso di rilevanza, quasi un secolo dopo. La risposta che fornisce poggia sul problema della costruzione del personaggio: gli scrittori contemporanei, sosteneva già all'epoca il coro unanime dei critici, non sono in grado di crearne di realistici. Ma mentre concorda sull'effetto, Woolf dissente sulla causa: non sono gli scrittori a essere cambiati, dice, sono i tempi; e gli strumenti di lavoro, forgiati dai romanzieri dell'epoca precedente, non sono più adeguati. Urge trovarne di nuovi, costruire nuove convenzioni per arrivare a quella "intimità" con il lettore che costituisce il fine ultimo del lavoro di scrittura. E per fare questo occorre ripartire da quella Mrs Brown, da quella signora dimessa che Woolf incontra in treno e che apre davanti a lei gli scenari vertiginosi di una nuova storia. Fuor di metafora, occorre armarsi di nuova pazienza e imparare daccapo a raccontare quel personaggio incontrato per caso, lo spunto che si impone all'attenzione dell'autore e lo muove con la sua irresistibile capacità di seduzione a trasformarlo in letteratura, per diventare Ulisse, la Regina Vittoria, o Prufrock. Per diventare il protagonista del romanzo che rimarrà con noi tutta la vita.