Apertosi con l’approvazione parlamentare della riforma costituzionale promossa da Matteo Renzi, che avrebbe dovuto ridisegnare l’assetto istituzionale e rafforzare il sostegno all’esecutivo, l’anno politico italiano si chiude con la bocciatura della stessa riforma a seguito dell’esito negativo del referendum confermativo e con le dimissioni del governo. Dopo un periodo di relativa stabilità, lospettro della crisi torna dunque ad aleggiare sul paese. Né la nascita del governo Gentiloni sembra in grado di scongiurarla, poiché dopo il referendum l’orizzonte politico è ormai occupato dalle future elezioni politiche, destinate a svolgersi in un clima inquinato dalla reciproca delegittimazione e reso fosco dalla situazione economica ancora precaria e da quella internazionale che, dopo la Brexit e l’elezione di Trump, appare a dir poco incerta.
Apertosi con l’approvazione parlamentare della riforma costituzionale promossa da Matteo Renzi, che avrebbe dovuto ridisegnare l’assetto istituzionale e rafforzare il sostegno all’esecutivo, l’anno politico italiano si chiude con la bocciatura della stessa riforma a seguito dell’esito negativo del referendum confermativo e con le dimissioni del governo. Dopo un periodo di relativa stabilità, lospettro della crisi torna dunque ad aleggiare sul paese. Né la nascita del governo Gentiloni sembra in grado di scongiurarla, poiché dopo il referendum l’orizzonte politico è ormai occupato dalle future elezioni politiche, destinate a svolgersi in un clima inquinato dalla reciproca delegittimazione e reso fosco dalla situazione economica ancora precaria e da quella internazionale che, dopo la Brexit e l’elezione di Trump, appare a dir poco incerta.