Author: | Paolo De Castro | ISBN: | 9788868433406 |
Publisher: | Donzelli Editore | Publication: | June 11, 2015 |
Imprint: | Donzelli Editore | Language: | Italian |
Author: | Paolo De Castro |
ISBN: | 9788868433406 |
Publisher: | Donzelli Editore |
Publication: | June 11, 2015 |
Imprint: | Donzelli Editore |
Language: | Italian |
«La food security è una questione globale che non sta solo nell’iniqua distribuzione delle risorse sul pianeta – questione comunque grande e irrisolta – ma riguarda la stessa capacità di realizzare una produzione alimentare più sostenibile dal punto di vista ambientale e sufficiente a soddisfare una domanda in rapida crescita. Ce la faremo a sfamare gli oltre 9 miliardi di persone che abiteranno il pianeta nel 2050? Possiamo farcela. Ma si deve essere consapevoli che lo scenario è cambiato, definitivamente». Il cibo, la sua produzione e il suo consumo, la percezione che se ne ha e l’utilizzo politico che se ne fa, è una grande sfida, forse la più grande del nostro mondo globalizzato. La globalizzazione ha definitivamente trasformato i sistemi agricoli e alimentari, cambiando profondamente lo scenario mondiale: mutano i protagonisti dei flussi commerciali, si trasformano le strategie che guidano le politiche degli Stati, si evolvono gli orientamenti e le scelte dei consumatori. È da questo passaggio denso di opportunità e di rischi che si deve partire per comprendere le grandi sfide che la contemporaneità pone ai sistemi alimentari. Questo libro, concepito da uno dei più autorevoli esperti di politiche alimentari che l’Europa conosca, affronta con uno sguardo di sintesi le questioni di scenario poste al centro dell’Expo, e percorre con lungimiranza ed equilibrio i nodi strategici dell’appuntamento milanese. Nei prossimi decenni, saremo di più e consumeremo enormemente di più, il che coinvolgerà inevitabilmente tutti: i paesi ricchi, quelli meno sviluppati e i cosiddetti emergenti. Bisognerà rispondere a una domanda crescente di cibo con soluzioni più sostenibili rispetto al passato, mentre la doppia incognita dell’adattamento dei processi produttivi ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione porrà vincoli inediti ai sistemi produttivi. Rafforzare il ruolo della ricerca e dell’innovazione sarà fondamentale, anche per contrastare quelle visioni di politica agricola e commerciale che stridono con la food and nutrition security, amplificando i rischi e le incertezze. Nel nuovo disordine mondiale sarà insomma essenziale cominciare a ripensare il cibo e le politiche che lo governano oltre i tradizionali steccati. A ciò può essere enormemente utile il forum dell’Expo 2015. Del resto, è questa la caratteristica che ha accomunato tutte le grandi Esposizioni universali: essere in grado di abbracciare un’epoca in tutta la sua complessità, mettendo a confronto diverse visioni del futuro, in modo che si confrontino, se è il caso si contrappongano e si scontrino, perché possano imparare l’una dall’altra.
«La food security è una questione globale che non sta solo nell’iniqua distribuzione delle risorse sul pianeta – questione comunque grande e irrisolta – ma riguarda la stessa capacità di realizzare una produzione alimentare più sostenibile dal punto di vista ambientale e sufficiente a soddisfare una domanda in rapida crescita. Ce la faremo a sfamare gli oltre 9 miliardi di persone che abiteranno il pianeta nel 2050? Possiamo farcela. Ma si deve essere consapevoli che lo scenario è cambiato, definitivamente». Il cibo, la sua produzione e il suo consumo, la percezione che se ne ha e l’utilizzo politico che se ne fa, è una grande sfida, forse la più grande del nostro mondo globalizzato. La globalizzazione ha definitivamente trasformato i sistemi agricoli e alimentari, cambiando profondamente lo scenario mondiale: mutano i protagonisti dei flussi commerciali, si trasformano le strategie che guidano le politiche degli Stati, si evolvono gli orientamenti e le scelte dei consumatori. È da questo passaggio denso di opportunità e di rischi che si deve partire per comprendere le grandi sfide che la contemporaneità pone ai sistemi alimentari. Questo libro, concepito da uno dei più autorevoli esperti di politiche alimentari che l’Europa conosca, affronta con uno sguardo di sintesi le questioni di scenario poste al centro dell’Expo, e percorre con lungimiranza ed equilibrio i nodi strategici dell’appuntamento milanese. Nei prossimi decenni, saremo di più e consumeremo enormemente di più, il che coinvolgerà inevitabilmente tutti: i paesi ricchi, quelli meno sviluppati e i cosiddetti emergenti. Bisognerà rispondere a una domanda crescente di cibo con soluzioni più sostenibili rispetto al passato, mentre la doppia incognita dell’adattamento dei processi produttivi ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione porrà vincoli inediti ai sistemi produttivi. Rafforzare il ruolo della ricerca e dell’innovazione sarà fondamentale, anche per contrastare quelle visioni di politica agricola e commerciale che stridono con la food and nutrition security, amplificando i rischi e le incertezze. Nel nuovo disordine mondiale sarà insomma essenziale cominciare a ripensare il cibo e le politiche che lo governano oltre i tradizionali steccati. A ciò può essere enormemente utile il forum dell’Expo 2015. Del resto, è questa la caratteristica che ha accomunato tutte le grandi Esposizioni universali: essere in grado di abbracciare un’epoca in tutta la sua complessità, mettendo a confronto diverse visioni del futuro, in modo che si confrontino, se è il caso si contrappongano e si scontrino, perché possano imparare l’una dall’altra.