Author: | Giorgio Ravegnani | ISBN: | 9788869733475 |
Publisher: | Salerno Editrice | Publication: | September 18, 2018 |
Imprint: | Salerno Editrice | Language: | Italian |
Author: | Giorgio Ravegnani |
ISBN: | 9788869733475 |
Publisher: | Salerno Editrice |
Publication: | September 18, 2018 |
Imprint: | Salerno Editrice |
Language: | Italian |
La storia spesso trascura la vita di uomini illustri, che restano sullo sfondo degli avvenimenti, e questo è il caso di Ezio, l’ultimo grande generale di Roma, la cui biografia presenta forti lacune. Ezio fu il generale più eminente della sua epoca travagliata e può sicuramente essere definito l’ultimo dei Romani, quando l’impero era ormai ridotto a una pallida ombra di ciò che era stato. Edward Gibbon scrisse di lui che era «l’uomo celebrato universalmente come terrore dei barbari e baluardo della repubblica di Roma». Nato a Durostorum verso il 390 d.C. e morto a Roma nel 454, era figlio di un militare di carriera e seguì a sua volta la professione delle armi, fino a divenire nel 434 il primo generale dell’impero di Occidente. Ezio visse e operò nel periodo tragico delle invasioni barbariche, quando lo stato romano veniva progressivamente cancellato dai nuovi venuti che si insediavano nel suo territorio. Mise comunque tutte le sue energie al servizio di Roma e riuscì a conservarne in parte il dominio combattendo senza posa e sempre con successo gli invasori, nonostante la progressiva dissoluzione dell’esercito nazionale per cui era costretto a servirsi di mercenari barbarici. Il suo trionfo fu rappresentato dalla battaglia dei Campi Catalaunici, in Gallia, dove nel 451 sconfisse insieme agli alleati visigoti le orde di Attila che avevano attaccato l’Occidente co¬stringendo il re unno a ritirarsi. Il suo imperatore, Valentiniano III, lo assassinò nel 454 e, con la sua morte, venne meno «l’ultimo dei Romani» avviando l’impero a una rapida dissoluzione.
La storia spesso trascura la vita di uomini illustri, che restano sullo sfondo degli avvenimenti, e questo è il caso di Ezio, l’ultimo grande generale di Roma, la cui biografia presenta forti lacune. Ezio fu il generale più eminente della sua epoca travagliata e può sicuramente essere definito l’ultimo dei Romani, quando l’impero era ormai ridotto a una pallida ombra di ciò che era stato. Edward Gibbon scrisse di lui che era «l’uomo celebrato universalmente come terrore dei barbari e baluardo della repubblica di Roma». Nato a Durostorum verso il 390 d.C. e morto a Roma nel 454, era figlio di un militare di carriera e seguì a sua volta la professione delle armi, fino a divenire nel 434 il primo generale dell’impero di Occidente. Ezio visse e operò nel periodo tragico delle invasioni barbariche, quando lo stato romano veniva progressivamente cancellato dai nuovi venuti che si insediavano nel suo territorio. Mise comunque tutte le sue energie al servizio di Roma e riuscì a conservarne in parte il dominio combattendo senza posa e sempre con successo gli invasori, nonostante la progressiva dissoluzione dell’esercito nazionale per cui era costretto a servirsi di mercenari barbarici. Il suo trionfo fu rappresentato dalla battaglia dei Campi Catalaunici, in Gallia, dove nel 451 sconfisse insieme agli alleati visigoti le orde di Attila che avevano attaccato l’Occidente co¬stringendo il re unno a ritirarsi. Il suo imperatore, Valentiniano III, lo assassinò nel 454 e, con la sua morte, venne meno «l’ultimo dei Romani» avviando l’impero a una rapida dissoluzione.