Author: | Pierluigi Bianchetti, Fabio Talarico, Caterina Bon Valsassina | ISBN: | 9788849291087 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | January 3, 2016 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Pierluigi Bianchetti, Fabio Talarico, Caterina Bon Valsassina |
ISBN: | 9788849291087 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | January 3, 2016 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
Benché i dipinti murali scoperti nelle città vesuviane, a partire dalla scoperta di Ercolano nel 1738, siano tra gli oggetti più studiati, sul versante strettamente archeologico, molto meno esplorata ne è la storia più recente, sviluppatasi a partire dal momento dello scavo. I pochi studi dedicati a questo specifico argomento si sono finora concentrati prevalentemente sull'analisi delle fonti, piuttosto che sull'esame delle opere, con il forte rischio che, in un'epoca in cui riallestimenti emostre si susseguono ormai a ritmo serrato, in assenza di adeguate informazioni che indirizzino verso indagini e scelte conservative coerenti e mirate, la storia materiale dei dipinti si perda per sempre. Queste riflessioni sono state alla base del progetto che l'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro ha attuato sui dipinti murali staccati custoditi nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che possiede la più grande collezione al mondo di queste opere. Il lavoro si è avvalso di una scheda conservativa creata ad hoc - qui presentata per la prima volta - che ha l'ambizione di coniugare i dati relativi alle tecniche conservative ed allo stato di conservazione attuale con la storia dell'oggetto. Indagini scientifiche mirate hanno poi arricchito le conoscenze sull'ambiente di conservazione e sulla storia del restauro, in particolare sui materiali e le modalità utilizzati per l'imponente struttura lignea e per il risarcimento delle lacune, nonché per ravvivare e/o proteggere le superfici dipinte. Lo studio contribuisce ad accrescere in modo decisivo le nostre conoscenze sulla storia del restauro di queste opere, rendendo disponibile ai responsabili dei musei uno strumento per scelte conservative meditate. Il volume è a cura di Gabriella Prisco.
Benché i dipinti murali scoperti nelle città vesuviane, a partire dalla scoperta di Ercolano nel 1738, siano tra gli oggetti più studiati, sul versante strettamente archeologico, molto meno esplorata ne è la storia più recente, sviluppatasi a partire dal momento dello scavo. I pochi studi dedicati a questo specifico argomento si sono finora concentrati prevalentemente sull'analisi delle fonti, piuttosto che sull'esame delle opere, con il forte rischio che, in un'epoca in cui riallestimenti emostre si susseguono ormai a ritmo serrato, in assenza di adeguate informazioni che indirizzino verso indagini e scelte conservative coerenti e mirate, la storia materiale dei dipinti si perda per sempre. Queste riflessioni sono state alla base del progetto che l'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro ha attuato sui dipinti murali staccati custoditi nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che possiede la più grande collezione al mondo di queste opere. Il lavoro si è avvalso di una scheda conservativa creata ad hoc - qui presentata per la prima volta - che ha l'ambizione di coniugare i dati relativi alle tecniche conservative ed allo stato di conservazione attuale con la storia dell'oggetto. Indagini scientifiche mirate hanno poi arricchito le conoscenze sull'ambiente di conservazione e sulla storia del restauro, in particolare sui materiali e le modalità utilizzati per l'imponente struttura lignea e per il risarcimento delle lacune, nonché per ravvivare e/o proteggere le superfici dipinte. Lo studio contribuisce ad accrescere in modo decisivo le nostre conoscenze sulla storia del restauro di queste opere, rendendo disponibile ai responsabili dei musei uno strumento per scelte conservative meditate. Il volume è a cura di Gabriella Prisco.