Author: | Daniela De Angelis | ISBN: | 9788849297829 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | October 23, 2015 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Daniela De Angelis |
ISBN: | 9788849297829 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | October 23, 2015 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
Una serie di interviste a discendenti delle famiglie coloniche di Pomezia: testimonianze inedite su episodi illuminanti di storia novecentesca. I testi riportati presentano un interessante intreccio di storia ufficiale e vita personale, si è cercato,quando è stato possibile, di non correggere errori nelle date, omissioni frutto di chiare rimozioni, reiterazioni quasi maniacali di ricordi che sono divenuti memoria condivisa (”Trovammo persino i fiammiferi in cucina!”), consolidatisi in altri luoghi e situazioni, spesso istituzionali. Le interviste con i discendenti dei coloni hanno a volte (sono esclusi, infatti, particolari casi), andamenti poco compatti, spesso la successione cronologica dei racconti non è rispettata, sovente l'urgenza di narrare un dato fatto interrompe e travolge la restituzione lineare dei ricordi. È agevole osservare che quasi in tutte le interviste appaiono episodi dilatati rispetto alle proporzioni temporali, che assumono natura esemplare, riassumendo addirittura il senso di una vita: essi sono sovente una fuga, un'offerta, una sorpresa, un furto, una perdita, una svolta inaspettata, un abbandono, un ritorno. Dunque alcuni fatti hanno avuto per i testimoni una particolare importanza ed anche se si citano eventi non del tutto obiettivamente, ciò indica la violenza di un impatto: neè un palese esempio il ricordo della cerimonia di inaugurazione di Pomezia dell'autunno del '39,alla quale in duce dedicò poco più di due ore(comprensive pure di visite ad Ardea ed ai poderi degli Sforza-Cesarini), ebbene, nei ricordi dei contadini di allora quella cerimonia appare magnifica,sontuosa, assai rappresentativa e Mussolini viene riconosciuto come uno di loro, paradossalmente proprio all'apice del suo isolamento”cesareo” di quegli anni che lo porterà alla tragica scelta della guerra.
Una serie di interviste a discendenti delle famiglie coloniche di Pomezia: testimonianze inedite su episodi illuminanti di storia novecentesca. I testi riportati presentano un interessante intreccio di storia ufficiale e vita personale, si è cercato,quando è stato possibile, di non correggere errori nelle date, omissioni frutto di chiare rimozioni, reiterazioni quasi maniacali di ricordi che sono divenuti memoria condivisa (”Trovammo persino i fiammiferi in cucina!”), consolidatisi in altri luoghi e situazioni, spesso istituzionali. Le interviste con i discendenti dei coloni hanno a volte (sono esclusi, infatti, particolari casi), andamenti poco compatti, spesso la successione cronologica dei racconti non è rispettata, sovente l'urgenza di narrare un dato fatto interrompe e travolge la restituzione lineare dei ricordi. È agevole osservare che quasi in tutte le interviste appaiono episodi dilatati rispetto alle proporzioni temporali, che assumono natura esemplare, riassumendo addirittura il senso di una vita: essi sono sovente una fuga, un'offerta, una sorpresa, un furto, una perdita, una svolta inaspettata, un abbandono, un ritorno. Dunque alcuni fatti hanno avuto per i testimoni una particolare importanza ed anche se si citano eventi non del tutto obiettivamente, ciò indica la violenza di un impatto: neè un palese esempio il ricordo della cerimonia di inaugurazione di Pomezia dell'autunno del '39,alla quale in duce dedicò poco più di due ore(comprensive pure di visite ad Ardea ed ai poderi degli Sforza-Cesarini), ebbene, nei ricordi dei contadini di allora quella cerimonia appare magnifica,sontuosa, assai rappresentativa e Mussolini viene riconosciuto come uno di loro, paradossalmente proprio all'apice del suo isolamento”cesareo” di quegli anni che lo porterà alla tragica scelta della guerra.