Author: | Massimo Diana | ISBN: | 9788867721566 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture | Publication: | April 25, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Massimo Diana |
ISBN: | 9788867721566 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture |
Publication: | April 25, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Trasfigurazioni è il terzo di tre volumi che compongono Una vita in gioco, testimonianza della mia ricerca mitobiografica. Non ho potuto né voluto, in questo volume, sottrarmi all’onere di raccontare di me, nella convinzione che, in definitiva, il valore di quello che ho scritto si radica in quello che sono, nelle scelte che ho fatto e nella dedizione con la quale, io per primo, mi sono messo in gioco. Sono stato molto combattuto su cosa raccontare e come raccontarlo, ma ho superato le resistenze a motivo della prospettiva mitobiografica e non semplicemente autobiografica con la quale ho compiuto questa narrazione. Nella narrazione mitobiografica al centro non c’è l’ego ma il mito; la propria biografia diviene strumento di qualcosa di collettivo che supera e trascende l’ego e rispetto al quale l’ego si fa voce e servo, sentendosi intimamente e profondamente interpellato a fare la sua parte. A gridare con la sua voce e a incarnare con la sua stessa vita l’esigenza del mito stesso di crescere e di trasformarsi secondo il mutare dei tempi, per restare vivo. Quando una biografia si pone al servizio di un’esigenza che la trascende, e decide di accondiscendervi, ecco che si trasforma in mitobiografia. Queste pagine non vogliono essere che un’umile testimonianza di come noi, uomini e donne del terzo millennio, possiamo prendere un poco più coscienza di processi di trasformazione e metamorfosi collettivi, che chiedono di essere riconosciuti e vissuti, e rispetto ai quali noi non siamo che, evangelicamente, “servi inutili”.
Trasfigurazioni è il terzo di tre volumi che compongono Una vita in gioco, testimonianza della mia ricerca mitobiografica. Non ho potuto né voluto, in questo volume, sottrarmi all’onere di raccontare di me, nella convinzione che, in definitiva, il valore di quello che ho scritto si radica in quello che sono, nelle scelte che ho fatto e nella dedizione con la quale, io per primo, mi sono messo in gioco. Sono stato molto combattuto su cosa raccontare e come raccontarlo, ma ho superato le resistenze a motivo della prospettiva mitobiografica e non semplicemente autobiografica con la quale ho compiuto questa narrazione. Nella narrazione mitobiografica al centro non c’è l’ego ma il mito; la propria biografia diviene strumento di qualcosa di collettivo che supera e trascende l’ego e rispetto al quale l’ego si fa voce e servo, sentendosi intimamente e profondamente interpellato a fare la sua parte. A gridare con la sua voce e a incarnare con la sua stessa vita l’esigenza del mito stesso di crescere e di trasformarsi secondo il mutare dei tempi, per restare vivo. Quando una biografia si pone al servizio di un’esigenza che la trascende, e decide di accondiscendervi, ecco che si trasforma in mitobiografia. Queste pagine non vogliono essere che un’umile testimonianza di come noi, uomini e donne del terzo millennio, possiamo prendere un poco più coscienza di processi di trasformazione e metamorfosi collettivi, che chiedono di essere riconosciuti e vissuti, e rispetto ai quali noi non siamo che, evangelicamente, “servi inutili”.